Assumere i 53mila precari sanitari dell’emergenza Covid. È la proposta avanzata dalla Fiaso alle istituzioni per chiedere la stabilizzazione dei professionisti impegnati in prima linea nel corso della pandemia. Secondo lo studio condotto dalla Federazione, tra il 2020 e il 2024 ci saranno circa 10.054 infermieri in meno a disposizione del Servizio sanitario nazionale. Parere favorevole è stato espresso dalla presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli: «Gli infermieri rappresentano la categoria più coinvolta nel precariato».
Fiaso: a 53mila professionisti precari serve reale riconoscimento
Assumere i precari della sanità reclutati nel corso dell’emergenza Covid. È la proposta avanzata dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) alle istituzioni, lo scorso 8 ottobre, per chiedere la stabilizzazione dei professionisti impegnati in prima linea – giorno dopo giorno – durante la pandemia, e che ha ottenuto pieno sostegno dalla Fnopi.
La presidente Barbara Mangiacavalli, ha dichiarato: La stabilizzazione è fondamentale per l’assistenza, e non solo dei precari Covid ma di tutti quelli oggi presenti nel Servizio sanitario nazionale. Senza dimenticare che ci sono vincitori di regolari concorsi ancora in standby
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Un breve passo indietro: dal principio dell’emergenza Covid sono stati reclutati con modalità straordinarie 66.029 precari, utilizzati per rispondere alla crisi sanitaria in attività quali l’assistenza ospedaliera, il contact tracing, l’incremento del numero di tamponi, la campagna di vaccinazione.
Nel dettaglio, il personale reclutato è rappresentato da 23.233 infermieri e 20.064 medici. Le restanti 22.732 unità sono costituite da operatori socio sanitari e altre professionalità del comparto. E se il numero di precari interessati dalla procedura di stabilizzazione è pari a 53.677 unità (dalla platea complessiva di 66.029 precari, infatti, vanno sottratti i medici abilitati non specializzati, gli specializzandi iscritti al quarto e quinto anno nonché il personale collocato in quiescenza ma reclutato con incarichi di lavoro autonomo), dallo studio condotto da Fiaso (con il supporto della Scuola di direzione aziendale dell’Università Bocconi di Milano), emerge che fra il 2020 e il 2024 – il periodo considerato nella proposta di emendamento dell’articolo 20 della Legge Madia – si prevede il pensionamento di 58.339 infermieri, 35.129 medici e 38.483 di altro personale. Su questa scia, tra il 2020 e il 2024 ci saranno circa 10.054 infermieri e 8.299 medici in meno a disposizione del Ssn.
L’assunzione a tempo indeterminato per i sanitari precari Covid, pertanto, permetterebbe sia di colmare le carenze di personale sia di adeguare le dotazioni organiche alle nuove esigenze del Pnrr. La stabilizzazione anticiperebbe, infatti, parte del fabbisogno del personale degli anni a venire secondo le elaborazioni di Fiaso, il numero dei precari si sovrappone in maniera quasi coincidente con il fabbisogno infermieristico, medico e di altro personale rispettivamente nei prossimi uno, due o tre anni.
La richiesta di assumere i 53mila precari è una domanda di futuro – ammette il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore – qualsivoglia progetto per la sanità di domani, infatti, non può che passare attraverso l’investimento in risorse umane
. E la stessa presidente Mangiacavalli ricorda che gli infermieri sono la categoria più coinvolta nel precariato sia prima sia durante la pandemia. Ad oggi gli infermieri precari, di cui quasi due terzi rischiano a fine 2021 di perdere anche il loro contratto flessibile legato all’emergenza, sono circa 38mila, che si affiancano alla carenza complessiva di oltre 60mila infermieri
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1 commenti
Salve a tutti, sono nuovo qui.
#2
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