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Sartani, antagonisti del recettore per l’angiotensina II

di Chiara Vannini

I sartani, o antagonisti del recettore per l’angiotensina II, sono una famiglia di antipertensivi che agiscono bloccando l’attivazione dei recettori AT1 dell’angiotensina 2. I recettori AT1 quando vengono attivati, inducono vasocostrizione, rilascio di aldosterone e riassorbimento di sodio, tutti fenomeni ipertensivi. Andando quindi a bloccarne l’attivazione, si ha un secondario effetto ipotensivo. I farmaci sartani sono presenti in commercio in compresse, in sciroppo o in bustine per sospensione orale.

Come agiscono i sartani e quando si usano

Il meccanismo d’azione dei sartani è simile a quello degli antipertensivi ACE-inibitori, ma a differenza di questi ultimi non potenziano l’attività della bradichinina.

Sartani, le molecole più diffuse

Le molecole più diffuse sono:

  • Losartan (Forzaar®, Lortaan®, Losaprex®, Losazid®)
  • Valsartan (Combisartan®, Cotareg®, Tareg®, Valpression®)
  • Candesartan (Blopress®, Ratacand®)
  • Eprosartan (Tiartan®)
  • Irbesartan (Aprovel®, Coaprovel®, Karvea®, Karvezide®)
  • Olmesartan (Olpress®, Olprezide®)
  • Telmisartan (Micardis®, Pritor®)

Tutte le molecole sono accomunate dal suffisso “- sartan”, caratteristica che, nel tempo, ha fatto sì che si diffondesse il termine di “sartani”.

Hanno un’emivita variabile che va dalle 6 ore alle 24 ore a seconda della molecola. Vengano metabolizzati a livello epatico ed escreti a livello renale o di vie biliari.

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