Sono stati coinvolti ben 26 mila cittadini di Piemonte e Veneto. Dalla sperimentazione è emerso che l’accuratezza diagnostica della colon virtuale è sostanzialmente sovrapponibile a quella della rettosigmoidoscopia.
BIELLA. Presentati nella sala convegni dell’Ospedale degli Infermi ai Medici di Medicina Generale i risultati di “Proteus”. Si tratta del primo studio sperimentale al mondo che ha utilizzato la colonscopia virtuale come esame di screening per la prevenzione del tumore del colon-retto, la neoplasia più frequente in Europa e seconda per mortalità dopo il cancro al polmone.
Proteus è stato avviato nella primavera del 2011 e ha coinvolto diverse realtà sanitarie d’Italia per un numero complessivo di 26mila cittadini: oltre all’ASL di Biella hanno partecipato l’Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico di Candiolo (dove il direttore del servizio di Radiodiagnostica è il professor Daniele Regge, che è anche il responsabile principale dello studio), gli ospedali San Giovanni Battista-Città della Salute e della Scienza e l’Ospedale Mauriziano di Torino, la Fondazione “Salvatore Maugeri” di Veruno e l’ULSS20 di Verona.
Lo studio ha inteso mettere a confronto la rettosigmoidoscopia, esame di screening attualmente considerato di riferimento in questo ambito, con la colonscopia virtuale effettuata con la TAC (CTC). Dalla sperimentazione è emerso che l’accuratezza dei due esami nel riconoscere lesioni clinicamente rilevanti è sostanzialmente simile, così come simile è l’adesione della popolazione target (uomini e donne di 58 anni), con una tendenza dei maschi a preferire la colonscopia virtuale. Ciò significa che anche con la colonscopia virtuale è possibile individuare polipi benigni di piccole dimensioni che possono così essere asportati prima che si trasformino in tumori maligni. Va sottolineato che, mentre la rettosigmoidoscopia tradizionale è metodica ampiamente consolidata, la colonscopia virtuale, essendo assai più recente, presenta margini di miglioramento tecnologico, che nel nuovo ospedale dell’ASL di Biella potrebbero essere raggiunti anche grazie alle innovazioni tecnologiche donate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Lo studio Proteus è nato dalla collaborazione tra Regione Piemonte, Università degli Studi di Torino, Fondazione Edo ed Elvo Tempia, Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico di Candiolo, CPO (Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte), im3D-Medical Imaging Lab (azienda hi-tech del Torinese), Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Biella, “Prevenzione Serena” e “Farmacia Amica”. Rispetto all’impegno profuso dalla Fondazione Tempia, il Direttore Generale Pietro Presti spiega: «La Fondazione è intervenuta con la messa a disposizione di apparecchiature e di personale medico e sanitario che ha affiancato l’ASL di Biella nella conduzione dello studio sperimentale. Grazie alla sinergica collaborazione tra l'Azienda Sanitaria e la nostra Fondazione, il territorio biellese si è reso ancora una volta protagonista nell’ambito della prevenzione dei tumori con un importante progetto innovativo, nato per migliorare lo screening dei tumori del colon-retto».
Stefano Debernardi, Responsabile del progetto Proteus per la sede di Biella e Direttore della Struttura Complessa di Radiologia dell’ASL BI, aggiunge: «Desidero ringraziare tutti i Medici di Medicina Generale, la Direzione Generale e quella Ospedaliera dell’ASL BI, nonché tutto il personale medico, tecnico ed infermieristico della struttura di Radiologia, della Struttura di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, del Servizio di Anatomia Patologica, senza il cui contributo non sarebbe stato possibile partecipare a questo studio. Un ringraziamento particolare ai dottori Daniela Molinar (medico di Radiologia), Roberto Azzoni e Franco Ferrero (gastroenterologi), che hanno effettuato gli esami di primo e di secondo livello nel nostro ospedale, nonché alla Fondazione Tempia che ancora una volta ha supportato un progetto di ricerca inerente la sfera oncologica, fornendo un fondamentale contributo economico e tecnico-organizzativo. Con ogni probabilità, i risultati del progetto che abbiamo condotto verranno pubblicati nei prossimi mesi su una rivista scientifica di livello internazionale».
Angelo Penna, Direttore Sanitario dell’ASL di Biella, conclude: «L’attività di screening è fondamentale per la prevenzione e l’individuazione precoce dei tumori. Nel caso del cancro al colon-retto, se si interviene per tempo è possibile ridurne l’incidenza del 76-90%. Aver potuto far parte come Azienda Sanitaria Locale del progetto Proteus insieme ad altre realtà regionali e nazionali è motivo di soddisfazione. Con la partecipazione a questo studio, l’ASL BI ha aggiunto un importante tassello alle attività in ambito oncologico, settore su cui stiamo puntando per lo sviluppo del nuovo ospedale».
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