Il piccolo C., nato a termine con un peso di 3,1 kg., ha presentato immediatamente i sintomi della patologia e le diverse e successive manovre rianimatorie applicate per risolvere la grave insufficienza respiratoria si sono rivelate non adeguate a risolvere la situazione.
ROMA. E’ stato trasportato nel pomeriggio a Roma, nella speciale ambulanza del Bambino Gesù munita di impianto Ecmo (ossigenazione extracorporea a membrana), il neonato potentino nato ieri mattina e affetto da sindrome da inalazione di meconio.
Il piccolo C., nato a termine con un peso di 3,1 kg., ha presentato immediatamente i sintomi della patologia e le diverse e successive manovre rianimatorie applicate per risolvere la grave insufficienza respiratoria si sono rivelate non adeguate a risolvere la situazione. E’ stato perciò deciso dal primario di Neonatologia, Camilla Gizzi, di ricorrere alla più avanzata tecnica di respirazione extracorporea, grazie al supporto dell’Ospedale pediatrico romano che dispone di una struttura dedicata. Per assicurare nel modo più rapido ed efficiente l’assistenza necessaria è stato messa in campo una complessa ed efficiente macchina organizzativa: mentre da Roma partiva l’autoambulanza con l’impianto Ecmo, i medici specializzati del Bambino Gesù sono stati trasportati a Bari con un volo militare e qui prelevati da una vettura del San Carlo scortata dalla polizia di Potenza. Così quando l’autoambulanza è arrivata a Potenza il neonato era stato già incannulato e sottoposto a un primo trattamento Ecmo. E’ questo il secondo trasporto extraregionale da Potenza a Roma . L'ECMO Mobile Unit è un'ambulanza predisposta per poter sottoporre il paziente direttamente a bordo, alla tecnica di ossigenazione extra corporea a membrana.
“Il Bambino Gesù – ha spiegato il direttore generale Rocco Maglietta - è da anni il Centro di riferimento ECMO per la gestione avanzata dell'insufficienza respiratoria pediatrica ed è uno dei Centri nazionali dotati di un ECMO Mobile Unit dedicata al trasporto pediatrico. Grazie così a una collaborazione consolidata con una struttura di eccellenza nazionale, all’impegno profuso dal nostro personale, alla disponibilità della rete logistica nazionale per l’emergenza, che ha visto coinvolte in prima persona Aeronautica militare e Polizia di Stato, è stato possibile rispondere in tempi rapidissimi a una emergenza neonatale. Ringrazio tutti quanti hanno reso possibile affrontare nel modo migliore un caso così complesso e complicato”.
NOTA TECNICA
L'ECMO o ExtraCorporeal Membrane Oxygenation (in italiano Ossigenazione Extracorporea a Membrana) è una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca e/o respiratoria acuta grave potenzialmente reversibile ma refrattaria al trattamento farmacologico e medico convenzionale massimale. Si tratta di un supporto vitale, non terapeutico. Grazie alla circolazione extracorporea, permette di sostituire la funzione dei polmoni e/o del cuore mantenendoli a riposo durante il loro recupero funzionale. Il suo utilizzo è stato inizialmente pensato per trattare neonati e bambini con insufficienza polmonare. In seguito lo si è utilizzato anche sui pazienti adulti con insufficienza cardiaca. In questo caso è stato applicato in base alla sua vocazione originaria.
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