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editoriale

Testimoni privilegiate: Benny, Di Francisca e Pellegrini

di Giordano Cotichelli

Uno degli strumenti della ricerca sociale è l’intervista a testimoni privilegiati (o qualificati), dove il quesito di ricerca viene rivolto ad un ristretto numero di persone, selezionate secondo una valutazione che considera il campione composto da soggetti rappresentativamente importanti rispetto alle questioni indagate. Detta così può sembrare più complicato di quanto non sia. Facciamo un esempio. In merito alla valutazione se la professione infermieristica sia o meno usurante non è il caso di intervistare qualcuno del Palazzo in quanto non può essere testimone di niente sulla questione e, rispetto al peso del lavoro, può risultare un imbarazzante privilegiato. Satira a parte, la questione interessante è come alcuni episodi delle Olimpiadi in corso possano risultare utili a rimarcare la differenza fra ascoltare e sentire; capacità fondamentali per chi fa un lavoro d’aiuto, come l’infermiere, cercando di essere il più utile possibile ai bisogni dell’altro senza “usurarsi” troppo.

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