Lamberto si è sentito male in pista al Cocoricò, intorno alle 4 della scorsa notte, sotto gli occhi dei due amici che subito l'hanno aiutato portandolo fuori dal locale, dove staziona sempre un'ambulanza del 118. Trasportato d'urgenza all'ospedale Ceccarini, è deceduto poco dopo. Pare avesse assunto 'mdma', ossia ecstasy.
RICCIONE. Identificato dai carabinieri il presunto pusher che ieri ha ceduto una pasticca di ecstasy a Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello (Perugia), morto dopo essersi sentito male mentre ballava al Cocoricò di Riccione. Decisiva per l'identificazione sarebbe stata la testimonianza degli amici che erano con lui.
A darne notizia il portale "on line" dell'Agenzia di Stampa Ansa.it.
E intanto continuano le polemiche infuocate, fra pro e contro, sulle dichiarazioni di una Studentessa Infermiera Sarah Fabbri che ha postato sul proprio profilo Facebook un commento sul decesso dell'adolescente.
Lamberto si è sentito male in pista al Cocoricò, intorno alle 4 della scorsa notte, sotto gli occhi dei due amici che subito l'hanno aiutato portandolo fuori dal locale, dove staziona sempre un'ambulanza del 118. Trasportato d'urgenza all'ospedale Ceccarini, è deceduto poco dopo. Pare avesse assunto 'mdma', ossia ecstasy.
Il ragazzo era in vacanza a Pinarella di Cervia (Ravenna) con altri due amici di 17 anni. Alloggiava con i genitori di uno dei due compagni in un appartamento per le ferie. Ieri sera i tre ragazzi hanno preso il treno per Riccione, per andare a ballare al Cocoricò.
Il magistrato di turno ha disposto l'autopsia. I genitori sono arrivati in nottata a Riccione da Città di Castello. Al momento le indagini dei carabinieri si concentrano per capire dove i minorenni abbiano comprato droga e se in discoteca erano state servite loro bevande alcoliche. Si sta già valutando l'ipotesi di sospensione dell'attività del locale, provvedimento che può essere richiesto al Questore o al Comune di Riccione.
I carabinieri al momento indagano per morte conseguente ad altro reato, ossia lo spaccio di droga.
Cocoricò: lottiamo contro droga. Il Cocoricò di Riccione e la sua 'piramide', uno dei locali più noti in Italia, è stato – nella sua lunga storia – frequentato anche da chi cercava lo 'sballo' come forma di trasgressione, ma da alcuni anni ha virato sul divertimento sano, come indica uno slogan davanti al locale e la collaborazione con le forze dell'ordine. Poco meno di un mese fa, il 26 giugno, la discoteca si era 'trasferita' a San Patrignano dove, per i 1.500 ragazzi della comunità, aveva organizzato una grande festa in occasione della giornata mondiale della lotta alla droga.
L'auditorium della comunità si era trasformato in una grande discoteca grazie ai dj del locale, incoronato dal mensile britannico 'DjMag' come la più importante discoteca italiana e la 16ª nel ranking mondiale. «Per anni – commenta ironicamente il disc jockey più 'storico' del Cocoricò, Claudio Coccoluto – siamo stati i maggiori fornitori di clienti a San Patrignano: c'è stato un momento in cui la trasgressione veniva comunicata come un super divertimento. 'Lo sballo del sabato sera': già che lo chiami così, lo stai incoraggiando e legittimando. Non mi è stato mai bene questo atteggiamento, mi sono battuto per far capire che tutta la droga del mondo non vale un milligrammo di endorfina prodotta dal piacere di stare bene, ascoltare la musica».
Una linea di condotta confermata e sottolineata dal patron del locale, Fabrizio De Meis: «il divertimento sano e sicuro eleva il lavoro svolto in questi anni dal Cocoricò sia dal punto di vista artistico, sia della sicurezza e del contrasto dell'eccesso e dello sballo».
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