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Schizofrenia: analisi e rimedi nel “premiato” cortometraggio del tecnico di radiologia e regista Francesco Longo

di Antonio Del Vecchio

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Nurse24.it lo aveva già intervistato questa estate, ora l'artista pugliese, anche se bolognese di adozione, si aggiudica uno dei riconoscimenti più ambiti nel settore.

RIGNANO GARGANICO. Per conoscere e forse per guarire dalla Schizofrenia basta vedere, assaporare ed analizzare l’omonimo cortometraggio di Francesco Longo, originario di Rignano Garganico, assurto a notorietà internazionale, grazie all' “award” conquistato (su tre nominations) a sorpresa di recente al “Fantastitic Horror Film Festival” di San Diego (USA). Si tratta di “Best Fantasy Horror”. Ora sta lavorando al seguito del corto che si intitolerà Claustrofobia dove nel cast oltre al già protagonista del corto "Skizophrenia", Roberto Ramon, spiccano nomi del panorama underground italiano come Michael Segal e Veronika Urban.

Infine verrà prodotto un terzo capitolo della saga di cui non si conoscono ancora i dettagli. Ecco, in sintesi, la sua storia di vita e la sua passione artistica per il Cinema. Francesco, secondogenito dopo Matteo, nasce 32 anni fa a Rignano Garganico, da papà Raffaele, lavoratore tutto fare, e da mamma Lina Bergantino, casalinga. Fin da piccolo si fa notare come ragazzo taciturno e amante della solitudine. E questo, non perché non gli piace la vita e il gioco dell’età, ma perché la realtà lo distrae, allontanandolo dalla sua fervida fantasia, l’unica che gli procura soddisfazioni, permettendogli di volare alto con i lupi mannari, i morti viventi e quant’altro. E’ l’epoca e l’età degli eroi, cui identificarsi.

Quando alla TV c’è un Horror non ne tralascia mai la visione. Finita la scuola dell’obbligo, s’iscrive al Liceo ScientificoE. Fermi” nella vicina San Marco in Lamis e nell'estate del 2003 conquista la Maturità. Intanto, continua a coltivare il suo Hobby. Non segue più però i personaggi che gli propongono i programmi televisivi o i libri sul tema, ad eccezione della narrativa “horror"con predilezione per Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft di cui è ghiotto lettore, ma comincia a crearne alcuni di sua ispirazione. Ai primi d’ottobre, rompe gli indugi e parte per Bologna a cercar fortuna.

In primis, a conquistare la sua laurea triennale in Tecniche di radiologia medica. Infatti, si dà subito da fare e dopo pochi mesi di lavoro precario presso strutture sanitarie private, vince il concorso e si sistema stabilmente come tecnico presso la radioterapia dell’Ospedale “Bellaria del Capoluogo emiliano, dove presta servizio tutt’ora. Qui, quando può, prosegue i suoi studi sull’antica passione. Lo fa in modo scientifico, da autodidatta cercano materiale sul web e raffinando le tecniche di ripresa attorno ai suoi racconti per immagini. Vengono fuori i primi cortometraggi amatoriali, ma all’inizio non è soddisfatto ma nonostante ciò non si da per vinto. Tutto questo lo spinge ad avvicinarsi alla regia cinematografica. Ci prova con i “found footage” (finto documentario) “The Haunted Woods” e “Return to the Haunted Woods”. Discreto successo. Gli anni che seguono sono tutti in discesa. Nel 2013 prende parte al progetto d’équipe “17 a mezzanotte” con il suo episodio “Venia mortis”. Nel 2014 ottiene a Roma presso la VFX Wizard Srl, la certificazione professionale di “VFX Trained Pro in Visual Effect in 2D e 3D” e nel 2015 quella di "Visual Effects advanced NukeX/MODO". Collabora al lungometraggio “Insane” di Eros D’Antona. Lo scorso anno mette su il suo terzo cortometraggio“Skizophrenia”, selezionato per il “Mumbai Screamfest” “2014” in India. Partecipa, inoltre, con lo stesso lavoro sia al“Toff-The Online Film Festival 2015” negli USA e nel contempo al Film Festival a Livorno.

Dopo di che raggiunge l’onore delle cronache nazionali ed internazionali di settore di cui si è accennato all’inizio.

Longo, che appartiene al cosiddetto “Cinema Indipendente” riguardo al suo avvenire, non si scopre più di tanto: “Diventare regista cinematografico a pieno tempo? Al momento non ci penso. Domani, chissà! Detto a freddo, non mi aspettavo affatto il successo americano. Quando si fa per davvero arte, non sono i soldi ad appagarti ma la creatività che si esplica e la condivisione del pubblico. L’artista è soddisfatto quando riesce a completare l’opera. Tanto mi basta. Voglio continuare ad essere me stesso senza montarmi la testa. In questo campo mi piace coltivare la mia passione con gli amici di cordata, a cominciare dagli attori. Come molti sanno, l'altra mia passione e' la musica in particolare quella Metal. Da poco tempo infatti collaboro come redattore per il sito internet Heavymetalwebzine.it per interviste e recensioni di concerti live di artisti internazionali. In futuro spero sentirete nuovamente parlare di me. Rignano è sempre nel mio cuore. Ogni volta che ci vengo, torno a rivivere antiche e nuove emozioni”.

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