Presentati alla stampa i “Programmi di Investimenti per la Sanità Territoriale" (FESR 2014 - 2020) che prevederanno interventi sostanziali sulle strutture in attività e su quelle da riconvertire. Il Governatore pugliese punta tutto su una riorganizzazione che si avvicina molto a quella in essere in Emilia Romagna, là dove funziona più che in altre aree d'Italia. Probabile assunzione di personale Infermieristico, Medico, Tecnico-Sanitario e di supporto.
BARI. Parte in Puglia la Riforma Sanitaria targata Michele Emiliano, governatore regionale ed esponente del Partito Democratico, che ha presentato i “Programmi di Investimenti per la Sanità Territoriale" (FESR 2014 - 2020).
Il progetto, che si occuperà essenzialmente di rimettere in sesto le strutture esistenti riqualificandole (testando/tastando anche quelle convenzionate), è stato messo in piedi con il Dipartimento regionale Promozione della Salute, Benessere Sociale e Sport per Tutti. Il piano prevede un fabbisogno di 480 milioni di euro e un investimento per le risorse di 404 milioni di euro.
Tre le priorità messe in campo:
1) Alta - Corsia “immediata” (a sportello), con impegno delle Aziende Sanitarie Locali ad esperire progettazioni e valutazioni con contierabilità in tre mesi;2) Media - Avvio di progetti ed esecutività solo in subordine ai primi;
3) Bassa - Area progettuale del “vorrei ma (per ora) non posso”.
Le iniziative preventivate finora sono 139 in tutta la regione, anche in questo caso suddivise per 4 aree di riferimento:
1) dall’Ospedale al territorio. Riconversione degli ospedali dismessi in presidi territoriali assistenzialmente integrati (specialistica, consultori, salute mentale, prevenzione, riabilitazione, dipendenze patologiche) e al passo con le norme di sicurezza;2) la casa per la domanda non autosufficiente. Riconversione di immobili di proprietà pubblica per la realizzazione di strutture per le cure intensive per anziani gravemente non autosufficienti (tipo R1), per le cure palliative per pazienti oncologici e malati terminali, per la riabilitazione estensiva di persone con disabilità;
3) aggiornamento della cassetta degli attrezzi. Potenziamento delle dotazioni tecnologiche nei presidi sanitari di riferimento dei distretti sociosanitari, a titolarità pubblica per le attività di diagnostica specialistica e di chirurgia ambulatoriale;
4) il bisogno lontano e la sanità vicina. Potenziamento delle prestazioni erogate con l’ausilio di telemedicina nell’ambito di percorsi domiciliari sanitari e sociosanitari e di integrazione ospedale-territorio.
Ma con quali criteri saranno scelte le priorità progettuali?
1) Conformità alla rete de Presidi di salute territoriale (PTA) e delle strutture sanitarie extraospedaliere per le gravi non autosufficienza (R1) a titolarità pubblica già indicati nel RR 14/2015;2) complementarietà degli interventi territoriali con le modifiche alla rete ospedaliera derivanti dal recepimento in corso del DM n. 70/2015;
3) adeguamento normativo (antisismica, antincendio, abbattimento delle barriere architettoniche, risparmio energetico, sicurezza dei lavoratori e dei pazienti) e contestuale riqualificazione e rifunzionalizzazione delle strutture destinate a servizi sanitari territoriali non ospedalieri;
4) immediata disponibilità (proprietà, convenzioni tra Enti pubblici per il comodato d’uso, altri titoli di godimento esclusivo) del suolo, ovvero dell’immobile interessato all’intervento.;
5) cantierabilità nel breve e medio termine.
Il piano prevede, come accennavamo poco fa, la scelta di priorità, per cui alcune realtà saranno escluse o riprese marginalmente, soprattuto perché non rientrano nella “mission progettuale” della Regione Puglia, ma questo no significa che saranno demonetizzate o addirittura soppresse, come una parte della politica sta dicendo (ma non entriamo nel merito restando comunque equidistanti dalle fazioni).
Le strutture e i servizi che verranno prevederanno l’assunzione di nuovo personale tra Medici, Infermieri, Oss e altri professionisti sanitari legati alla riabilitazione e al recupero intensivo/estensivo dei pazienti pugliesi. Questo in seguito alla richiesta del Governo Renzi di mappare il quadro delle risorse umane in attività e di quelle che occorrerebbe assumere. Di qui il possibile espletamento di Concorsi Pubblici che si attendono oramai da troppi anni e che, nonostante le “questioni politiche” che interessano trasversalmente anche alcuni Collegi IPASVI pugliesi (occorrerebbe proporre e non lamentarsi sempre), potrebbero essere strutturati ed emanati entro la fine del 2016.
Staremo a vedere cosa accadrà, intanto Emiliano ha avuto il coraggio con i suoi assessori di riferimento di presentare un progetto che sa tanto di Emilia Romagna e che se realizzato porterebbe la Puglia a diventare in pochi anni il fiore all’occhiello della sanità italiana ed europea.
Chi vivrà vedrà!
Ecco quanto previsto finora: Interventi FESR - Sanità Puglia.
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