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Editoriale

Pericolosa la sentenza dei giudici di Venezia per la Professione Infermieristica

di Angelo

infermieriCivili

I Collegi e la Federazione Nazionale sono un patrimonio di tutti gli Infermieri Italiani e decisioni del genere possono ledere dalle fondamenta la nostra classe professionale. Proprio ora che siamo vicini all'Ordine degli...

REDAZIONE. La sentenza dei giudici di Venezia, emersa da una nota inviata ieri in redazione dall'Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico a firma del presidente Mauro Di Fresco, potrebbe ledere dalle fondamenta la nostra professione.

Vedere dei colleghi assolti da accuse di natura penale fa sempre piacere, ma è anche vero che occorre fermarsi tutti e ragionare su quanto di buono fatto finora dai Collegi Provinciali dell'Ipasvi e dalla Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi, che da anni si battono per l'emancipazione della professione infermieristica.

Questa sentenza è un pericolo per tutti noi e non un bene, proprio ora che si sta tornando a discutere della creazione degli Ordini delle Professioni Sanitarie non mediche, dopo una lunga attesa e a distanza di ben 10 anni dall'approvazione della Legge 43 del 2006, che sanciva proprio questa possibilità.

Nel comunicato dell'AADI francamente non si capisce poi più di tanto e la decisione dei giudici andrebbe rivista e analizzata nei dettagli.

Come si ricorderà il Tribunale di Modena aveva condannato 73 infermieri in servizio presso gli ospedali modenesi per abuso di professione.

Un evento che finì agli onori della cronache e che venne letto in modo superficiale fin da subito. Si trattava nel 2015 per i giornali dell'ennesimo scandalo in sanità. Così non era. E la disciplina in materia è ancora troppo complicata per capire chi ha torno e chi ha ragione, soprattutto in presenza di una classe politica che volutamente ha tenuto gli Infermieri Italiani nella trappola di iter legislativi lunghissimi e mai approvati.

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Che tipo di Infermieri volete essere? L'IPASVI va difesa!

La condanna, come risaputo, riguardava un aspetto puramente formale, ovvero il mancato pagamento della quota annuale al Collegio IPASVI.

In parole povere i giudici contestavano non la preparazione e la capacità professionale dei malcapitati, bensì la non iscrizione al rispettivo Collegio.

Ieri, secondo quanto riferito dall'AADI, è arrivata l'assoluzione per alcuni di loro e di conseguenza per tutti i 73 colleghi.

Aspettiamo di capire come si muoverà sul campo la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI e, al di là delle solite polemiche nate su Facebook tra comprimari di verità assolute, occorre reagire e salvare l'immagine degli Infermieri Italiani e la necessità di appartenere ad un gruppo organizzato, per giunta detentore del nostro Albo Professionale, che è la garanzia assoluta per noi tutti.

L'IPASVI è una cosa seria e minarne l'esistenza è una operazione che ci danneggerebbe, facendoci precipitare nel burrone degli anni bui di qualche decennio fa.

Volete tornare al mansionario? Scriveteci pure a direttore@nurse24.it


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