Alla malattia dei bambini non si riesce mai a dare una spiegazione che sia soddisfacente. La sofferenza del piccolo paziente e del suo nucleo familiare, però, può essere lenita da un'assistenza che sia sinonimo di vera accoglienza, delle persone e del loro dolore. È il caso di Christian e della sua mamma, che ha voluto ringraziare tutti i professionisti che si sono presi cura del suo bambino.
Grazie, grazie, all'infinito grazie
Quest'anno è la quarta volta che per motivi di salute ed indagini il mio bambino è ricoverato nel reparto di pediatria del San Leopoldo Mandic di Merate.
Sento la necessità di tessere un elogio a questo reparto, che credo proprio sia un fiore all'occhiello della regione Lombardia (e non solo).
La professionalità, la delicatezza, l'armonia e l'amore (sì, proprio quello) con cui vengono accolti e cullati i bambini è qualcosa di davvero toccante.
Tutto si muove con un ritmo armonico per rendere il ricovero meno doloroso possibile per il bambino e per chi lo assiste.
In ospedale ci sono dei tempi tecnici: il cambio letto, la terapia, il pasto ecc. Eppure qui il tempo si trasla. Il personale aspetta paziente che il bambino sia disponibile.
Spero che in Italia prima o poi ci si renda conto che lo stipendio di un medico, di un infermiere o di un qualsiasi altro operatore sanitario è vergognoso se si pensa a quanti soldi possa prendere chi tira calci a un pallone e non salva vite
Che dire poi dei volontari Abio, che cullano i nostri bambini per evitare che sopraggiunga la noia. Giovani e meno giovani, donne e uomini, inventano giochi e si camuffano da pagliacci mentre il tempo scorre.
Tic, tac, tic, tac…
Così anche per noi il tempo passa. Per noi che viviamo questo tempo con angoscia e con dolore, ma che veniamo compresi quando mostriamo la nostra ansia e le nostre paure.
Grazie al primario dottor Cogliati e a tutti i suoi dottori, a tutte le infermiere e a tutto il personale ausiliario.
Grazie alla maestra del reparto, che in collaborazione con le maestre della scuola di Sartirana, ha permesso a mio figlio di mantenersi al passo.
Un grazie particolare al dottor Tagliabue, che oltre ad aver visto nascere mio figlio lo ha rivisto nel corso di questi anni e si è reso disponibile a lavorare per lui, anche fuori dal suo orario di lavoro (senza che nessuno di noi glielo chiedesse).
Spero davvero di aver ricordato tutti e se non l'ho fatto, perdonatemi. Grazie, grazie.... All'infinito grazie.
Spero che in Italia prima o poi ci si renda conto che lo stipendio di un medico, di un infermiere o di un qualsiasi altro operatore sanitario è vergognoso se si pensa a quanti soldi possa prendere chi tira calci a un pallone e non salva vite!
La mamma di Christian
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