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Palpitazioni, diverse età, differenti eziologie

di Vladimir Guluta

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COTIGNOLA. Ricordo quando il mio Professore di Semeiotica Medica parlandoci delle cause che determinano la fibrillazione atriale disse: “rammentate che la fibrillazione atriale che insorge all’età di 20 anni è molto probabilmente dovuta all’ipertiroidismo. A 40 anni considerate la patologia della valvola mitrale, mentre dopo i 60, l’etiologia è piuttosto quella dell’ipertensione arteriosa”.

Da allora sono passati molti anni, ma questo esempio mi è utile per spiegare in che modo un sintomo come le palpitazioni può avere meccanismi e cause diverse. Se poi teniamo conto dell’età del paziente possiamo quasi sempre fare una diagnosi abbastanza precisa.

 

Le palpitazioni ad alta frequenza ed a cadenza regolare rappresentano un capitolo estremamente importante nella pratica di tutti i giorni dei medici in generale, cardiologi ed aritmologi in particolare. Molti pazienti riferiscono al medico di avvertire il proprio cuore “andare molto veloce” (a 150 – 180 battiti al minuto) ed in modo “molto regolare”, “come un orologio” cioè a cadenza costante. Questi pazienti soffrono di cosiddette tachicardie regolari.

 

Una tachicardia di questo tipo che si presenta in una giovane donna di 20 anni è molto probabilmente una tachicardia da rientro nodale. Una presentazione clinica simile, questa volta in un uomo giovane è piuttosto l’espressione di una sindrome di Wolff-Parkinson-White (conosciuta anche come sindrome WPW).

 

La tachicardia regolare che compare in un soggetto di 60 anni che ha avuto in precedenza un infarto del miocardio deve far pensare che in questo caso sia molto probabilmente una tachicardia ventricolare.

 

Nel caso di un paziente sottoposto in passato ad un intervento cardochirurgico si deve prendere in considerazione un altro tipo di tachicardia regolare e cioè una tachicardia atriale post-incisionale (o peri-incisionale). Si tratta di una tachicardia che si forma attorno ad una cicatrice chirurgica che nella maggior parte dei casi si trova sull’atrio destro.

 

Quando una tachicardia ritmica si presenta in più membri di una stessa famiglia è molto probabile che la causa sia la medesima. Si tratta di disturbi del ritmo a carattere genetico. Mi riferisco principalmente alla sindrome di Brugada, alla cardiomiopatia ipertrofica, alla sindrome del QT lungo ed alla displasia aritmogena del ventricolo destro.

 

La maggior parte delle tachicardie regolari descritte sono molto veloci ed a causa della loro alta frequenza ventricolare, determinano dei sintomi e sono mal sopportate, soprattutto se durano a lungo. Se si avvertono palpitazioni veloci e regolari bisogna rivolgersi ad un cardiologo o ad un aritmologo per identificare in modo preciso il tipo di aritmia. Oggi abbiamo un’altissima probabilità di curare le aritmie descritte.

 

Nel nostro laboratorio trattiamo ogni giorno soggetti affetti da tachicardie da rientro nodale, sindrome di WPW, tachicardie post-incisionali, sindrome di Brugada, displasia aritmogena del ventricolo destro, cardiomiopatia ipertrofica, fibrillazione atriale, tachicardia atriale e così via. Ogni giorno che passa aumenta la nostra esperienza e migliorano i risultati a lungo termine delle procedure.

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