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Ospedale dismesso di Biella, i due terzi dei beni già trasferiti

di Angelo

recupero beni

Una parte è stata trasferita nella nuova sede ospedaliera, mentre quella restante è stata indirizzata ad altre strutture sanitarie della regione e alle associazioni di volontariato.

BIELLA. L’Azienda Sanitaria Locale di Biella sta progressivamente svuotando la vecchia sede dell’Ospedale degli Infermi che, a seguito del trasferimento nella nuova struttura ospedaliera, contava ancora al suo interno la presenza di 24mila beni, tra apparecchiature, dispositivi, presidi di varia natura, arredi ed altri oggetti di utilizzo quotidiano.

La scelta dell’ASL è stata quella di recuperare, in prima battuta, tutto ciò che sarebbe potuto servire nella nuova sede e per questo motivo circa 7mila beni, pressoché un terzo del numero complessivo, sono stati trasferiti tra novembre 2014 e la primavera del 2015 da Biella a Ponderano per essere riutilizzati dai diversi servizi e dai reparti.

scorcio

Quasi tutto "ripulito" il vecchio Infermi di Biella.

Altri 7mila beni circa sono stati distribuiti tra le altre strutture territoriali dell’ASL di Biella, tra le aziende sanitarie del Piemonte e tra le associazioni di volontariato che ne hanno fatto richiesta. Nel periodo tra febbraio e aprile 2015, infatti, l’ASL di Biella ha ceduto beni di cui non aveva più necessità ad alcuni ospedali del Quadrante nord orientale e, nel maggio scorso, anche ad altri della regione. Dal mese di giugno, poi, la distribuzione sta interessando circa 25 associazioni che, in alcuni casi, operano con attività di volontariato anche nei paesi più poveri, spesso piegati da calamità naturali e malattie. Parte dei materiali già donati alle associazioni, infatti, sono stati utilizzati anche per aiutare le popolazioni del Nepal colpite dal recente terremoto.

Luigi Ledda, responsabile della Struttura Semplice Affari Patrimoniali dell’ASL di Biella, commenta: «La soluzione adottata sta consentendo di utilizzare più dei due terzi dei beni che erano rimasti nell’ospedale di via Caraccio (Biella), limitando sprechi e restituendo nuovo valore a questi stessi beni. E’ un’operazione importante, che sta impegnando notevolmente il personale aziendale, ma che viene effettuata proprio con l’obiettivo di recuperare quanto più possibile. Inoltre, si stanno valutando altre soluzioni per poter mettere a disposizione della collettività i beni in buono stato che possono ancora avere una certa utilità. Così facendo, solo una minima parte di quanto il vecchio ospedale contiene, e che di fatto non può più essere utilizzato, verrà destinato alla rottamazione».

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