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Ospedale di Tempio Pausania, l'ASL di Olbia precisa che nessun reparto sarà chiuso

di Redazione

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Su "La Nuova Nazione" si sta parlando da giorni dell'argomento, la l'Azienda Sanitaria è in disaccordo con i contenuti e le posizioni assunte nei vari articoli di giornale.

OLBIA. La Asl di Olbia prende la parola sugli ultimi articoli pubblicati nelle pagine de La Nuova Sardegna in merito alla disposizione assunta il 6 agosto dall'Azienda e che ha previsto di tenere le stanze di degenza di Chirurgia, Otorinolaringoiatria e Ortopedia dell’Ospedale di Tempio Pausania, in un unico piano della struttura ospedaliera.

 

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La Nuova Sardegna.

«Una decisione assunta a causa di fatti contingenti – spiega il commissario Paolo Tecleme, che precisa come l'Azienda – ... non abbia  chiuso alcun reparto. Affermare ciò è scorretto e potrebbe creare ingiustificato allarme sociale. I reparti di Chirurgia, Otorinolaringoiatria e Ortopedia sono aperti e funzionanti; la direzione aziendale ha disposto, come già comunicato, di tenere le stanze di degenza dei tre reparti in un unico piano della struttura ospedaliera, così da ottimizzare le risorse disponibili, consentendo di garantire al meglio l’assistenza sanitaria senza causare alcun disagio ai pochi pazienti ricoverati nel mese di agosto. Una operazione utilissima, che ha consentito di mettere in piena sicurezza, riferendoci alla copertura dei turni di servizio, l’intero presidio ospedaliero», aggiunge il Commissario.

 

Nei reparti di Chirurgia (rilevazione eseguita il 5 agosto, giorno prima dell’entrate in vigore della disposizione che ha dislocato nello stesso piano dell’ospedale di Tempio i tre reparti) erano presenti 8 infermieri e 5 oss; in Ortopedia 10 infermieri e 5 oss; in Otorinolaringoiatria 6 infermieri e 4 oss, per un totale di 22 infermieri e 14 oss. “La riorganizzazione, temporale, ha consentito di presidiare in maniera ottimale e con tutte le figure di riferimento per le diverse specialità dei tre i reparti, e ci ha consentito inoltre di  risolvere alcune criticità all’interno del reparto di Medicina (a cui sono state assegnate 3 unità tra oss e infermieri), Ostetricia e ginecologia (2 unità), Pediatria - Nido (1 unità), Servizio ambulanze (1 unità). Sarebbe stato assurdo, infatti, non disporre l’aggregazione dei posti letto in questa maniera più funzionale, lasciando in attività reparti a pieno organico, anche solo per un paziente ricoverato”, spiega il commissario che precisa come “non è ipotizzabile che azioni di gestione ordinaria del presidio debbano esser necessariamente condivise con gli enti locali, soprattutto per decisioni di ordinaria amministrazione, assunte alla luce dei reali numeri dell’attività ospedaliera. In ogni caso, l’esperimento messo in atto quest’estate nel presidio ospedaliero di Tempio Pausania , e in vigore dal 6 al 31 agosto, e l’esperienza fatta dagli stessi operatori sanitari, ha fornito all'Azienda elementi utili per predisporre percorsi di formazione multidisciplinare del personale di assistenza,  che potranno esser utilizzati in vista di una riorganizzazione logistica della struttura ospedaliera e in prospettiva di quella che, in futuro, potrebbe essere la riorganizzazione della piattaforma chirurgica dell’ospedale Paolo Dettori. A differenza della disposizione del 6 agosto, l'eventuale attivazione di una piattaforma chirurgica, che dovrà esser in linea con atti indirizzo regionali, questa sì, dovrà esser, necessariamente, concertata con gli enti locali del territorio.

 

Pazienti ricoverati nei reparti di otorinolaringoiatria, Chirurgia e ortopedia dal 06 al 19 agosto


















DATA TOTALE OTORINO ORTOPEDICI CHIRURGICI
06/08/2015 14 2 8 4
07/08/2015 10 3 4 3
08/08/2015 11 4 4 3
09/08/2015 12 3 5 3
10/08/2015 10 3 5 2
11/08/2015 14 3 8 3
12/08/2015 10 1 7 2
13/08/2015 11 4 5 2
14/08/2015 8 3 2 3
15/08/2015 7 2 2 3
16/08/2015 6 1 2 3
17/08/2015 7 1 3 3
18/08/2015 9 1 7 1
19/08/2015 10 1 7 2

 

In merito all’articolo odierno, dal titolo “Sanità in alta Gallura. Biancareddu “eletto” portavoce dei sindaci”, è necessario precisare quanto segue:

“L'ufficio di presidenza della Asl non esiste e non è mai esistito, esiste invece l'Ufficio di presidenza della “Conferenza territoriale socio-sanitaria”, previsto dall'art. 5 della legge 23/ 2014, che andrà a sostituire la  Conferenza provinciale socio sanitaria, prevista dalla legge 10/2006. In entrambi i casi si tratta di organi consultivi, esterni alla asl. "Non è il commissario della Asl, così come erroneamente scritto nell’articolo, a voler nominare “l’ufficio di presidenza”, ma si tratta di un obbligo normativo previsto dalle Legge Regionale 23/2014. La norma prevede che la “Conferenza territoriale socio-sanitaria” erediti le funzioni finora attribuite alla Conferenza provinciale sanitaria e socio-sanitaria. La Conferenza, così come previsto dalla normativa, è composta dai rappresentanti degli enti locali che ricadono nell'ambito territoriale delle Asl 2  e da un rappresentante della Consulta locale di cittadinanza (la cui nomina è affidata alla Regione Sardegna)”. Sempre la norma in questione prevede che nella sua prima seduta (la cui convocazione è effettuata dal direttore/commissario della Asl), elegga, tra i suoi componenti, un presidente ed un ufficio di presidenza composto da un vicepresidente e da un segretario. “La decisione di convocare la Conferenza territoriale per settembre, non è stata assunta in maniera unilaterale e arbitraria del commissario,  si tratta invece di una convocazione prevista  dalla legge. Nella seduta di Aprile, infatti, i due distretti non hanno provveduto alla nomina del Presidente della Conferenza, cui spettano, una volta nominato, le successive convocazione dell’organismo”.

"Appare quanto meno inappropriato, se non offensivo per i rappresentanti degli enti locali  definire "senza arte né parte” questo importante organismo di raccordo tra gli enti locali del territorio e le istituzioni che rappresentano la sanità in ambito locale e regionale”,  spiega il Commissario. "Non può che definirsi scorretta e tendente a creare allarme sociale anche l'affermazione inserita nell'articolo odierno in cui si afferma che l’elezione dell’Ufficio di presidenza “prevede di fatto la cancellazione dei distretti e l’esautorazione dei sindaci dalle questioni sanitarie”. “ Si tratta infatti dell' esatto contrario, perché l’organismo andrà a valorizzare ulteriormente il ruolo degli entui locali".

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