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Medicina popolare: il potere antinfiammatorio e astringente del rovo

di Antonio Del Vecchio

Rovo

Le foglie di questa pianta che dà vita alle arcinote more sono utilizzate fin dall'antichità soprattutto nel nord Barese e nel Foggia. Ma come si prepara il medicamento?

FOGGIA. Se è vero com’è vero che il concetto di salute è legato al rapporto equilibrato tra natura e uomo, detto anche benessere, si spiega perché nel corso dei secoli l’umanità si sia avvalsa di un insieme di pratiche e materie prime per la cura del proprio corpo e psiche.

Il riferimento è a ciò che chiamiamo comunemente “medicina popolare”, che costituisce un accumulo di esperienze positive iniziato agli albori dell’umanità e tramandatoci di generazioni in generazioni fino ai giorni nostri.

E’ di questo che ci vogliamo occupare in questa rubrica, sia per acculturare i nostri lettori sia per verificarne scientificamente pregi e difetti. Non ci deve assolutamente stupire se queste pratiche che hanno attraversato i secoli possano rivelarsi utilissime e funzionare perfettamente anche ai tempi attuali.

Ad assicurarci la validità del metodo e delle sostanze è la sperimentazione ed esperienza accumulatasi nel corso dei millenni.

La medicina popolare ha dimostrato da sempre di avere in sé una profonda verità clinica e nel contempo una rilevante novità scientifica. Un esempio su tutto è l’agopuntura, un tempo raccontato come “curiosità orientale”, oggigiorno insegnata e praticata in quasi tutti gli ospedali italiani.

Così dicasi delle tante cure contadine praticate allo stesso modo e diffuse in tutto lo Stivale. Per lo più si tratta di piante, frutti ed erbe, ma anche di prodotti di origine animale e naturale. Le passeremo in rassegna una per una, cercando di spiegare la composizione scientifica, i risultati delle relative applicazioni ed eventualmente le controindicazioni.

Come si utilizza e a che serve il rovo?

Appartiene alla famiglia delle Rosacee, “Rubus fruticosus”, ed è diffuso in tutto lo stivale, specie nelle zone asciutte ed impervie. Ha un’altezza che varia da uno sino a quattro metri, con fusto, rami e foglie piuttosto spinosi e fiori a grappoli di colore bianco, con petali vellutati al tatto.

I frutti sono chiamati comunemente more, si raccolgono nella tarda estate. Hanno colore violaceo – oscuro e sapore zuccherino quando sono mature, altrimenti aspro. Ha proprietà astringenti, antinfiammatorie, coloranti.

Si riscontrano nella pianta i seguenti principi attivi: acidi organici e tannini (foglie), pectine (frutti). Le more sono usate come ingredienti per marmellate e liquori. I principi arrivi del rovo sono: tannini, glucidi, acidi ossalico, citrico, salicilico e malico.

Il rovo ha proprietà principalmente astringenti, depurative, diuretiche, toniche e detergenti. Ne fa un rimedio infallibile contro l’enterite, come la diarrea, ecc.

Le foglie essiccate, possibilmente all’ombra, vengono utilizzate sottoforma di infusi e decotti per lavaggi vaginali (leucorrea) e per gargarismi (gengiviti, stomatite aftose e mal di gola in genere).

Parimenti sono usati come analgesici in caso di emorroidi e ragadi anali. Per preparare un decotto, basta far bollire per una diecina di minuti 100 grammi di foglie di rovo in un litro d’acqua (il doppio in termini di quantità e di tempo in caso di leucorrea, occorrendo più lavaggi). Prima dell’uso-applicazione, lasciare intiepidire.

Le foglie di rovo fresche e raccolte in qualsiasi tempo servono anche per combattere i gonfiori e le infezioni della pelle, causate da ferite, spesso insanabili.

Preparazione del rovo per medicamenti

Bisogna raccogliere alcune foglie di rovo possibilmente grandi. Pestarle ben bene per eliminare le spine; quindi, disporle all’interno di garze sterili e porre l’involucro direttamente sulle ferite. Ripetere l’operazione più volte al giorno e per più giorni, sino a quando la ferita si dimostrerà del tutto asciutta e subentrerà la cicatrizzazione. Nonostante l’efficacia e i buoni risultati, tale rimedio è poco conosciuto e praticato nella Penisola. Piuttosto apprezzato è il suo uso nei paesi del Nord barese, specie nel triangolo di San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia. Restano pure sconosciute le sue proprietà anti-batteriche.

I frutti del rovo, le more, possiedono ottime proprietà nutrizionali. Infatti, gli stessi, oltre ad avere in corpo una straordinaria quantità di vitamine, sono ricchi anche di acidi grassi essenziali, fondamentali per la salute del cuore umano, meglio noti come “omega 3" e "omega 6". Nell’industria farmaceutica, le more vengono utilizzate come coloranti per alimenti e preparati medicinali.

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