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editoriale

Lucy e Rishi: l’infermiera e il premier

di Giordano Cotichelli

L’argomento è brutto. Molto brutto, almeno nella tragicità dei fatti. Per molti sciacalli, politici e culturali, invece è il solito fattaccio su cui gettarsi a pesce per cercare consensi elettorali, vendere copie stampate di giornali che non valgono neanche il costo dell’inchiostro usato. È una notizia acchiappa-click, e forse il titolo di questo pezzo può quasi avvicinarvisi. Ma, sinceramente, non sono riuscito a pensare ad altro senza dover andare a mettere, strumentalmente, la mano in ferite già dolorose di per sé.

Ergastolo per Lucy Letby, l'infermiera che ha ucciso 7 neonati

Infermiera killer di neonati Lucy Letby non va in aula per la lettura della sentenza, il premier Sunak: Da vigliacchi non guardare in faccia i familiari delle vittime.

La vicenda è nota. Lucy Letby è un’infermiera che è stata condannata, in questi giorni, alla pena dell’ergastolo per aver procurato la morte di sette neonati, fra il 2015 e il 2016, nel reparto di neonatologia del Countess of Chester Hospital, poco a sud di Liverpool.

Lucy ha 33 anni e si sospetta possa aver tentato almeno altri sei omicidi su almeno una trentina di casi su cui si sta ancora indagando. La vicenda ha avuto una notevole eco sui media britannici ed anche Rishi Sunak, il premier britannico in carica, si è sentito in dovere di dire la sua.

Sunak, dopo la lettura della sentenza da parte del tribunale, ha accusato l’infermiera di codardia per non aver avuto il coraggio di presentarsi in aula ed aver evitato lo sguardo disperato e vendicativo delle famiglie distrutte dalla sua follia omicida.

Rishi Sunak è il premier espresso dalla destra britannica attualmente al governo nel Regno Unito. Le sue dichiarazioni sono in linea con la visione intransigente della politica portata avanti, anche se altre sono le questioni che dovevano essere sottolineate.

In primo luogo un premier dovrebbe astenersi da commentare fattacci da cronaca nera, dando giudizi di sorta i quali, più che pesare sull’infermiera assassina, si originano in maniera totalmente gratuita – per chi li fa - sulla sofferenza delle vittime, facendo della bassa e sordida speculazione politica, per facili consensi, alimentati dal ventre molle smosso dai peggiori fatti della società.

Un uomo di governo dovrebbe in primo luogo chiedersi su come sia potuto accadere che in strutture sanitarie del suo paese fosse stato possibile portare avanti così efferati omicidi. Le sue energie, anche mediatiche, sarebbero ben indirizzate in tal senso.

Vero è che le autorità giudiziarie stanno ancora lavorando, ma chi è a capo di un governo deve muoversi in cerca di problemi e criticità che attraversano il paese cui è a capo. Specie quando si tratta di eventi criminosi. Lasciarsi andare a pontificare facili giudizi da salotto di infimo ordine – lo stesso frequentato da certi personaggi nostrani – riversando unicamente la colpa sulla colpevole, significa solo voltarsi dal lato opposto di dove stanno i problemi. Di dove sta il dolore delle famiglie colpite.

Terza questione, Sunak ha fatto sentire la sua voce sulla vicenda, ma ha preferito, da quando è al governo, astenersi nel dare una valutazione sulle condizioni della sanità pubblica inglese, dei servizi sociali, dei trasporti, dell’istruzione. In una parola, Sunak è il capo del governo di un paese che in passato è stato il faro dei moderni sistemi di welfare ed in tal senso non sta facendo assolutamente nulla per porre rimedio alle politiche liberiste che, in questi ultimi decenni – come in Italia - hanno distrutto ogni sostegno sociale e sanitario ai più fragili.

Cosa c’entra tutto questo con la follia di una infermiera assassina?

C’entra al pari di volersi esprimere pubblicamente oltre il proprio mandato istituzionale e politico. Lucy Letby è già stata giudicata da un tribunale, dalle famiglie che ha distrutto e, per chi ci crede, lo sarà al momento opportuno anche da parte dell’eterno. Al contrario, l’intervento di Sunak non era richiesto e, risultando poi sinceramente disdicevole in quanto è stata usata la parola “codardia” da un politico ricchissimo che, per l’anno fiscale 2021/22 ha pagato un’aliquota del 22%, appena un punto percentuale in più della tassazione prevista per lo stipendio, basso, degli infermieri britannici (37.000 annue)1.

E ciò che non ha detto o fatto il premier, lo avevano chiesto da tempo diversi medici2 delle strutture sanitarie interessate dalla orribile vicenda, spinti da un dubbio clinico, mossi da un sospetto quasi investigativo e terrorizzati da una consapevolezza umana che si faceva sempre più strada.

Il loro lavoro ad ogni modo non è stato facile, in quanto si sono scontrati con l’omertà di sistema e di corporazione, la reticenza a livello apicale innescata dalla vigliaccheria folle di salvare in primo luogo la reputazione istituzionale da una sempre più certa macchia orribile. Comportamenti troppo spesso presenti nei gravi fatti che vedono protagoniste infermiere o infermieri trasformarsi in serial killer.

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Commenti (1)

Marta Floriani

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1 commenti

Menomale che esiste il Liberismo

#1

Che disamina di parte. Cosa cerchi di fare, far apparire un premier di destra come un emerito incompetente ? Sei un fan della Shlein ? E poi questo sottolineare le sue 'ricchezze'.......il solito odio della sinistra verso chi è più ricco......avete davvero stufato.......come se dovessimo tutti essere uguali.....stampini fotocopiati con lo stesso identico stipendio e stile di vita.....menomale che molti infermieri non la pensano come te........per fortuna.......e se tu conoscessi l' Inghilterra sapresti che la crisi non è certo dovuta al mercato liberista.....ma anzi all'iper controllo statale che sta fallendo e implodendo su se stesso........... grazie al cielo esiste ed esisterà sempre la libertà di impresa, di avere ospedali e aziende privati, di creare ricchezza per chi ne ha le capacità, di non sentirsi inghiottiti dal vostro sistema di burattini appesi ai fili del burocrate di turno.