Dallo studio, presentato di recente nella capitale, si evince, tra l’altro, che il nostro è uno dei paesi più sedentari ed a rischio del mondo. Tutto questo non a torto. Si apprende, infatti, che il 60% della popolazione italiana non fa sport né altro. Al contrario gli adulti dovrebbero 'muoversi' per 150 minuti a settimana e i giovani e i bambini 60 minuti al giorno.
ROMA. Da tempo si parla di attività fisica propedeutica alla salute. Per cui lo sport non viene più visto e considerato un hobby, ma una necessità da praticare ad ogni costo per il mantenimento del nostro bene-essere quotidiano. Da qui le linee guida per l’attività fisica 2016 – 2020 approntate dall'Organizzazione mondiale della sanità, propagandate e diffuse in ogni dove, tramite pubblicazioni ad hoc, curate per lo più da Enti - associazioni di promozione sportiva, tipo Uisp .
Dallo studio, presentato di recente nella capitale, si evince, tra l’altro, che il nostro è uno dei paesi più sedentari ed a rischio del mondo. Tutto questo non a torto. Si apprende, infatti, che il 60% della popolazione italiana non fa sport né altro. Al contrario gli adulti dovrebbero 'muoversi' per 150 minuti a settimana e i giovani e i bambini 60 minuti al giorno. Sono queste due delle raccomandazioni emanate dall’Oms con le linee guida in parola. Lo scritto, composto da circa sessanta pagine. Elenca le politiche generali e i comportamenti individuali che dovrebbero spingere gli europei a muoversi di più. Vediamo ora le conseguenze dell’inattività, soprattutto per un periodo prolungato. In primo luogo si sa che la mancanza di movimento costituisce uno dei principali fattori di rischio per la salute. Si stima, infatti, che, in virtù di questa causa, ogni anno nel vecchio Continente si verifica un milione di decessi, pari al 10% circa del totale. Di questi il 5% muore per affezioni alle coronariche, il 7% per diabete di tipo 2, il 9% per tumori al seno e il 10% per quelli al colon. L’altro sintomo in evidenza e che in siffatte regioni, a causa della mancanza di attività sportive, il numero degli obesi tende ad aumentare. Riguardo agli ultimi anni, i dati raccolti sono per davvero allarmanti. In 46 paesi, di cui l’87% in Europa, oltre la metà degli adulti sono in sovrappeso e in molti casi l’obesità arriva a sfiorare il 70% della popolazione adulta complessiva. Come si accennava, gli Italiani sono i più sedentari d’Europa. Secondo un sondaggio – intervista si ha che tra le persone di età superiore ai quindici anni , sei su dieci non praticano lo sport. In merito alla sedentarietà di fronte ad una media europea del 42%, quella italiana è pari al 60%, mentre il Svezia tale problematica si ferma al 9%. A preoccupare maggiormente è la mancanza di attività tra i giovani. Tant’è che solo il 34% degli adolescenti europei di età compresa tra i 13 e i 15 anni pratica uno sport. Il resto è oberato dal sovrappeso ed obesità, specie tra le fasce socio-economiche più deboli. Secondo un’altra indagine condotto nel nostro Continente dall’Oms, in alcuni paesi il 50% dei bambini di otto anni sono in sovrappeso e il 25% è obeso. Inoltre, i livelli di attività ginnico - sportiva tendono a calare drasticamente tra gli undici e i quindici anni, specie tra quelli di sesso femminile. Per il sistema sanitario il costo derivante dall’inattività è piuttosto pesante, in termini di congedi per malattia, inabilità al lavoro e delle morti precoci. Per dieci milioni di persone per metà inattive, il costo ammonterebbe a circa un miliardo di euro l’anno. E allora come invertire la rotta, qual è la quantità giusta di pratica sportiva, per stare bene? Come risposta si punta al “modus est in rebus”. Infatti al riguardo l’Oms suggerisce agli adulti, anziani compresi, di praticare minimo 150 minuti a settimana di attività fisica ad intensità moderata di tipo aerobico. Bambini e giovani, invece, dovrebbero praticare un’attività fisica da moderata ad intensa di almeno 60 minuti al giorno. Per quanto concerne l’Europa tra i nove obiettivi da raggiungere sono quelli già fissati nel 2013 dal Piano di azione globale per la prevenzione. Ossia pervenire entro il 2015 alla riduzione del 10% della prevalenza di insufficiente attività fisica. Tra l’altro l’Oms pontifica che l’aumento dell’attività fisica costituisce un fattore importante per il raggiungimento di tre obiettivi mondiali: riduzione del 25% della mortalità precoce dovuta a malattie cardiovascolari, diabete, tumori e malattie respiratorie; riduzione del 25% della prevalenza dell’ipertensione; arresto del diabete e dell’obesità. Altresì, per invogliare i cittadini al movimento occorre promuovere la cultura del movimento in senso lato, trasformando le città in modelli di saluti. Tutto questo deve realizzarsi tenendo conto delle fasce d’età e l’abilità di ciascuno. Le strategie dell’Oms spingono a coniugare attività fisica, educazione ambientale, e benessere generale, puntando su movimento, salute e stile di vita attivi. Da qui il coinvolgimento della politica che indirizzare la sua attività propositiva ed esecutiva alla trasformazione delle realtà antropiche in luoghi dove oltre a viverci e a lavorare si possa praticare ogni tipo di sport indispensabile per lo stare bene. Tale tipo di trasformazione potrebbe generare risvolti diretti ed indiretti. Infatti, è stato calcolato che il solo uso della bicicletta nelle grandi città potrebbe creare migliaia e migliaia di posti di lavoro. Circa i suggerimenti rivolti ai governanti sarebbero interessati: la pianificazione urbanistica; gli edifici scolastici; gli ambienti di lavoro; le modalità di trasporto; gli spazi per il tempo libero; gli incentivi fiscali per incoraggiare l'attività fisica o scoraggiare i comportamenti sedentari; il finanziamento di progetti di promozione dell'attività fisica in diversi settori e per differenti gruppi di popolazione. Insomma, occorre puntare su un mondo a misura d’uomo.
Linee guida: OMS_attivita_fisica
Bibliografia essenziale:
- “Strategia per l'attività fisica OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità 2016-2020" per l'Europa, edizione e cura dell'Uisp, 2016;
- Convegno Uisp “ Per una salute da costruire insieme”, Roma, 6 aprile 2016;
- Linee Guida attuative e priorità d'intervento per la promozione della pratica motoria e dello sport in Lombardia nel triennio 2015 – 2017;
- Sport e attività fisica - Ministero della Salute; Linee guida per lo sport- Regione Puglia;
- Siti internet sul tema.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?