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È inutile regalare defibrillatori, quello che conta è la cultura del soccorso

di Redazione

destro

La gente pretenda: nei luoghi dove fa sport, dove lavora, dove va in vacanza, pretenda la sicurezza di avere persone organizzate che sappiano come muoversi in caso di emergenza

RIMINI. L’associazione Ascor durante il 25 anniversario della giornata mondiale del cuore era presente in piazza Tre Martiri a Rimini, in compagnia dei numerosi volontari e sostenitori .

Presenti anche professionisti come il dott. Antonio Cesare Destro noto cardiologo italiano, socio fondatore di Italian Resuscitation Council, e il prof. Giancarlo Piovaccari, cardiologo di fama mondiale.
Afferma il dott. Destro ai nostri microfoni “Non possiamo più accettare che ci siano aerei senza defibrillatore, treni a lunga percorrenza senza defibrillatore, è impensabile che in cinque minuti arrivi un defibrillatore e delle persone addestrate per utilizzarlo.”

Poi aggiunge “Quando arriva l’ambulanza trova una persona con danni cerebrali irreversibili, i primi cinque minuti sono i minuti d’oro per salvare un paziente in arresto cardiaco” e conclude “è necessario che ci sia qualcuno che si accorge subito dell’arresto cardiaco, che sappia come dare l’allarme, qualcuno che inizi immediatamente il massaggio cardiaco, e poi se possibile avere un defibrillatore a disposizione. Così facendo si arriva a tassi di sopravvivenza superiori al 40%.”

Sul decreto buona scuola Destro sottolinea “Sono anni che speriamo di far entrare nel sistema curriculare la cultura del soccorso. I sanitari non possono formare tutti, possono formare gli insegnanti, ma poi saranno loro a dover formare gli studenti.”

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