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Immigrati ed accoglienza, se ne discute a Biella in un convegno

di Redazione

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L’iniziativa, in programma martedì 22 e martedì 29 settembre, si rivolge agli operatori della sanità ed amministratori locali con l’obiettivo di confrontarsi sul concetto di “integrazione” e sugli interventi messi in atto sul territorio.

BIELLA. Martedì 22 e martedì 29 settembre, la sala convegni dell’Ospedale degli Infermi di Biella ospiterà il convegno dal titolo “Il mio sangue è rosso come il tuo”. Si tratta di un incontro formativo gratuito, rivolto agli operatori della sanità e agli amministratori pubblici locali, organizzato dal Centro Informazione Salute Immigrati (Centro ISI) del Dipartimento di Prevenzione, dal Dipartimento di Salute Mentale e dalla Struttura Formazione e Comunicazione dell’ASL di Biella, con la collaborazione di cooperative sociali e dei consorzi intercomunali che erogano servizi socio-assistenziali.

Giovanni Geda, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL BI, spiega: «L’obiettivo è quello di confrontarsi sul tema dell’integrazione, intesa come superamento di modelli rigidi, paure, pregiudizi, presenti sia in chi accoglie l’immigrato sia nel gruppo di chi è accolto. Inoltre, l’incontro intende focalizzare l’attenzione sull’importanza di condividere il protocollo siglato dal Dipartimento di Salute Mentale e dal Centro ISI per la gestione “in rete” dei casi complessi. Questo protocollo contiene le modalità di presa in carico di pazienti extracomunitari da parte di un gruppo di medici, infermieri ed altri operatori specializzati in Etnopsichiatria, per individuare e classificare i disturbi, tenendo conto sia dello specifico contesto culturale in cui si manifestano, sia del gruppo etnico di provenienza o di appartenenza della persona».

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Il sangue dell'Umanità è tutto uguale!

Le due giornate di convegno prenderanno avvio dalle ore 8.30 con la registrazione dei partecipanti, che possono scegliere se aderire ad uno o ad entrambi gli appuntamenti. Per l’occasione interverranno medici dell’ASL, rappresentanti della Caritas diocesana e altre figure professionali appartenenti ad associazioni, consultori e consorzi che erogano servizi di tipo socio-assistenziale in collaborazione con l’Azienda Sanitaria e che lavorano in completa sinergia per favorire l’integrazione degli stranieri.

Sotto il profilo sanitario, è il Centro ISI – Informazione Servizi Immigrati a farsi carico degli stranieri non regolari che vivono nel territorio di competenza dell’Azienda Sanitaria. Responsabile del Servizio è Sebastiano D’Agosta, dirigente medico del SISP (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL BI. Con lui collaborano i medici Erica Garbaccio e Lorena Petrocchi, in qualità di libere professioniste con contratto di prestazione intellettuale, e i medici volontari Elisa Caramello ed Elena Boin. L’area dell’assistenza infermieristica è gestita da Federica Botta, collaboratrice professionale sanitaria esperta, mentre l’attività amministrativa è svolta da Elisabetta Avanzi.

Il Centro è in prima linea anche per la gestione dell’emergenza profughi, attraverso un filo diretto con Prefettura, Questura, altre istituzioni, consorzi locali e cooperative che si occupano di questa emergenza sociale: «Negli ultimi anni, complice la crisi economica, si è ridotto il numero di immigrati che raggiungono l’Italia e il Biellese - spiega D’Agosta -, ma sono aumentati e continuano ad aumentare i profughi che fuggono improvvisamente dalla propria terra di origine alla ricerca di migliori condizioni di vita. Gli operatori del Centro ISI si trovano a lavorare, dunque, in un contesto multiculturale, che deve essere libero da preconcetti, pregiudizi e stereotipi per poter riconoscere lo straniero come portatore di valori e di ricchezza culturale. Questo è il principio fondamentale che anima l’attività del Centro ISI e altri servizi coinvolti nella gestione degli stranieri non regolari. Il convegno servirà anche a diffondere anche questo principio».

Tra i servizi che il Centro ISI svolge a favore degli immigrati, e che verranno illustrati anche durante le due giornate di convegno, si ricordano, infine, le attività di educazione sanitaria, di informazione e formazione sulle vaccinazioni, sulle malattie sessualmente trasmesse, sulle malattie infettive in generale, sull’igiene dell’abitazione e l’offerta di assistenza per l’espletamento delle pratiche di richiesta di ricongiungimento familiare e per il rilascio del permesso di soggiorno. All’interno del Centro ISI è attivo, inoltre, un ambulatorio di Medicina Transculturale, condotto da otto anni dalla psicologa Barbara De Matteo, volto a sostenere gli stranieri più fragili nell’adattamento richiesto dall’inserimento nella nuova realtà.

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