La Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI replica alla Federazione Nazionale OMCEO. Di fatto continua il botta e risposa con il rappresentante dei medici Roberta Chersevani e la federazione. Ma a chi giova la lotta?
ROMA. Dura replica della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi alla FnomCeO: “Più volte è stata chiesta una concertazione per riflettere nel metodo e nel merito. Concertazione che non è mai avvenuta perché qualcuno ha ritenuto di porre veti alla convocazione della tanto decantata cabina di regia”.
In un comunicato stampa e dopo le dichiarazione di Barbara Mangiacavalli (Presidente della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi) e della sen. Annalista Silvestro (Partito Democratico), il collegio nazionale degli Infermieri Italiani replica duramente alla presidente dei medici chirurghi ed odontoiatri Roberta Chersevani, che si era lasciata andare a presunte "offese" e ad affermazioni definite "lesive" per l'immagine dell'Infermieristica del nostro Paese.
“Stupisce non poco la reazione della FnomCeO a quello che definisce il mancato rispetto di patti che sarebbero intercorsi con il ministero della Salute – ministero di tutte le professioni e non di una sola – per la cancellazione dell’incipit del comma 566 della legge di stabilità 2015”.
Così il Comitato centrale della Federazione nazionale Ipasvi, replica alle dichiarazioni e alla lettera al ministro Beatrice Lorenzin della presidente FnomCeo, Chersevani, che ha definito “tradita” la fiducia dei medici per la mancata cancellazione dell’incipit del comma 566 della legge di stabilità 2015, nel quale si riservano ai medici ‘atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi cura e terapia’.
“Stupisce prima di tutto nel merito – prosegue la nota – perché in realtà il comma 566 indica che gli atti complessi e specialistici di prevenzione diagnosi, cura e terapia sono riservati in via esclusiva ai medici non che i medici non possano svolgere gli altri atti. Stupisce perché il comma 566 nulla toglie alla loro professionalità e alla loro professione. Stupisce per il metodo perché è una legge dello Stato che indica che il metodo da utilizzare è la concertazione e non gli accordi ‘singoli’ con il ministro di un dicastero a cui afferiscono, come già detto, tutte le professioni sanitarie e non solo i medici. Stupisce perché nel tempo ormai annuale dall'approvazione della legge 190/14 più volte è stata chiesta una concertazione per riflettere nel metodo e nel merito; concertazione che non è mai avvenuta perché qualcuno ha ritenuto di porre veti alla convocazione della tanto decantata ‘cabina di regia’, purtroppo proposta e difesa in modo troppo sfumato dalla Salute che non ha ancora definito in modo netto i nuovi scenari."
"La metafora del direttore d’orchestra, o quella spesso usata del comandante del volo Airbus A320-214 della US Airways del 15 gennaio 2009 che con le sue decisioni ha salvato 155 vite con un atterraggio di emergenza sul fiume Hudson tra i grattacieli di Manhattan – aggiunge la nota – dovrebbe essere utilizzata in maniera ‘pulita’. Non deve essere condizionata dal pensiero dominante che, quasi per ‘investitura’, il direttore debba sempre essere, comunque e solo il medico, indipendentemente dai professori componenti dell'orchestra e dal tipo di musica che si vuole suonare. E poi, diciamolo, non accade nelle orchestre ben affiatate e di successo che un direttore, che ne fa parte, si muova senza che i professori che la musica la devono suonare concertino con lui il modo migliore di renderla a chi ascolta."
È stato il “gestore” del teatro, il Governo e il Parlamento in questo caso – conclude l’Ipasvi - "ad aver indicato quale musica suonare e quale spartito utilizzare. Respingerne le indicazioni e cercare di sovvertire le regole scritte mentre si gioca la partita, non produrrà mai l’armonia di cui si parla, continuamente millantata, e conferma che l'intento è quello di tenere conto dei mal di pancia di qualcuno e non del sistema salute, aprendo la strada a dubbi a questo punto leciti sugli obiettivi dichiarati”.
Ma a chi giova veramente la non approvazione del Comma 566? E soprattutto a chi giova continuare a lottare viso a viso contro i Medici?
Come Nurse24.it ce lo stiamo chiedendo da tempo e siamo convinti che occorre trovare un momento di tregua. Le battaglie si possono fare anche in maniera intelligente, senza necessariamente arrivare a lanciare bombe e a sparare proiettili di dubbia efficacia (e con mandanti che si nascondono).
Con i Medici Chirurghi ed Odontoiatri occorre trovare un accordo e come giornale lavoreremo perché questo avvenga, anche se ci sono alcuni settori nel campo Infermieristico Italiano che continuano a non volere l'intesa, semplicemente perché fa comodo creare attriti per continuare ad essere protagonisti in un sistema mediatico e professionale che da tempo li sta ripudiando e ignorando.
Ecco perché chiediamo alla presidente Barbara Mangiacavalli di non farsi trascinare nella polvere di battaglie inutili e di farsi portavoce dei 440.000 Infermieri Italiani che vogliono una intesa e il riconoscimento professionale da parte della classe medica, la stessa che tutti i giorni collabora con noi nel tentativo spesso disperato di portare avanti un Sistema Sanitario Italiano che fa acqua da tutte le parti.
Se gli altri vogliono la guerra Nurse24.it vuole la pace e a dimostrazione di ciò domattina avvieremo una iniziativa inusuale: invieremo un mazzo di rose alla presidente della FnomCeo, Roberta Chersevani, come segno di non belligeranza e perché no di possibili accordi inter-professionali.
Viva la pace!
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