Un incontro dedicato a tutte le donne in gravidanza e alle future mamme organizzato dalla locale ASL. Nel nosocomio biellese ogni anno circa 50 bambini nascono prematuramente.
BIELLA. Martedì 17 novembre ricorre la “Giornata Mondiale della Prematurità”, manifestazione celebrata in più di sessanta Paesi del mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità e per dare voce alle famiglie di questi piccoli pazienti che contribuiscono in maniera determinante alla mortalità infantile e all’incremento della popolazione colpita da handicap.
L’Azienda Sanitaria Locale di Biella aderisce alla Giornata proponendo un approfondimento del tema in occasione dell’incontro che proprio martedì 17 novembre, dalle 20.30 alle 22.30, si terrà nella sala convegni del nuovo ospedale. Si tratta di un appuntamento che rientra nell’ambito dei corsi di preparazione al parto e che in occasione della “Giornata Mondiale della Prematurità” sarà aperto anche alle donne in gravidanza che non stanno frequentando il corso e a chi vorrà diventare mamma in futuro. Presenzierà Anna Perona, responsabile della Struttura semplice di Neonatologia dell’ASL BI, che parlerà dei servizi garantiti dall’Ospedale degli Infermi ai piccoli che vengono alla luce prima del termine fisiologico.
In Italia, ogni anno nascono circa 50.000 bambini prematuri, esposti al rischio di complicanze a breve e lungo termine, soprattutto infettive, neurologiche e respiratorie e pertanto bisognosi, sin dai primi giorni, di cure altamente specializzate, coordinate da un team multidisciplinare.
Presso l’Ospedale degli Infermi, se oltre il 90 per cento delle mamme partorisce nel termine fisiologico, per il 7-8 per cento il parto avviene prima. Questo dato si traduce in circa 50 neonati che ogni anno, nel nosocomio biellese, nascono prematuramente. Questi pazienti hanno bisogno di cure intensive e vengono accolti nelle termoculle della Struttura di Neonatologia. Le nove incubatrici, di cui tre di ultima generazione donate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, sono umidificate, riscaldate e fornite di monitor per il controllo dei parametri vitali; in questo modo, viene garantito l’ambiente ottimale per lo sviluppo del neonato. La Neonatologia del Degli Infermi è in grado di far fronte alle emergenze, in caso di parto prematuro, disponendo di sale parto attrezzate con apparecchiature all’avanguardia, che permettono la ventilazione dei neonati con pressioni e concentrazioni di ossigeno adattate alle esigenze del singolo paziente, dotazione di cui non tutti gli ospedali dispongono.
Perona spiega: «I neonati patologici o pretermine, subito dopo il parto vengono ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale, dove è garantita un’assistenza completa a tutti i nati con età gestazionale superiore alle 32 settimane e con peso superiore ai 1.500 grammi. Solo una piccola percentuale di neonati che nasce prima della 32ª settimana di gravidanza o con gravi patologie respiratorie neurologiche o chirurgiche, viene trasferita presso la struttura di Patologia Neonatale dell’Ospedale “Maggiore della Carità” di Novara, che è il centro di riferimento per le malattie più gravi e complesse. Una volta superata la fase di emergenza, i neonati tornano a Biella per il proseguimento delle cure».
L’assistenza infermieristica è all’avanguardia e si basa sul modello Primary Nursing. Si tratta di un protocollo operativo, basato su un’assistenza individualizzata e personalizzata, fortemente voluto dallo staff della Direzione delle Professioni sanitarie, diretto da Antonella Croso, ed esteso a tutto l’ospedale. Il modello, introdotto grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, è applicato anche al neonato pretermine, che viene così preso in carico entro 48 ore dal ricovero da una infermiera che diventa responsabile del percorso assistenziale del bambino per tutta la durata della degenza, 24 ore su 24.
Il personale della terapia intensiva è composto da infermiere specializzate nell’assistenza al neonato critico, inserito in un ambiente ottimale per il suo sviluppo: caldo, confortevole, accogliente, privo di luci o rumori troppo intensi, con le giuste stimolazioni tattili e con tutte le possibili precauzioni per ridurre il dolore e lo stress.
I genitori vengono coinvolti nell’assistenza: il neonato, appena le sue condizioni sono stabili viene appoggiato al petto della mamma o del papà. Viene praticata, così, la marsupioterapia, che fornisce tutti gli stimoli tattili, olfattivi e acustici che aiutano nella crescita. Gli studi scientifici più recenti hanno dimostrato che tutto ciò ha, in associazione a terapie mediche più invasive, un ruolo molto importante per il benessere del nato pretermine.
Nel gruppo della Neonatologia sono presenti insegnanti di massaggio infantile. Questa tecnica viene insegnata alle mamme dei nati pretermine e facilita la relazione mamma-neonato, fornendo un importante strumento di comunicazione a queste madri che non hanno potuto iniziare precocemente l’accudimento del proprio piccolo.
Tutti i neonati ricoverati in terapia intensiva vengono seguiti dopo la dimissione e per tutto il primo anno di vita da una équipe multidisciplinare composta da neonatologo, neuropsichiatria, fisiatra e oculista, per verificare la corretta crescita e il corretto sviluppo neurologico di questi piccoli pazienti.
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