La Città di Firenze, aderendo al Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) e ai finanziamenti garantiti dal Fondo europeo per i rifugiati (Fer), da diversi anni promuove progetti tesi all’accoglienza, tutela e l’integrazione di cittadini stranieri che, a causa di situazioni di guerra o di persecuzione, sono fuggiti dai loro paesi ed hanno richiesto ed ottenuto in Italia forme di protezione internazionale o umanitaria.
FIRENZE. Il dramma nel dramma dei profughi. È quello di chi, a causa delle sparatorie, dei bombardamenti, degli attacchi, delle torture o delle persecuzioni subite nel proprio paese, oltre ai danni fisici e alla necessità di fuggire e diventare un profugo, ha sviluppato anche una significativa vulnerabilità psicologica, una fragilità che a volte diventa causa di vero e proprio disagio, di malattia mentale, di patologia psichiatrica.
È a queste persone che sono rivolte l’attenzione e la professionalità che psichiatri, psicologi, educatori e infermieri del Dipartimento della salute mentale dell’Azienda sanitaria di Firenze si impegnano ad erogare con il protocollo d’intesa siglato con il Comune di Firenze e altri associazioni del terzo settore che ha appunto come obiettivo quello di rendere possibili interventi rivolti ai richiedenti protezione internazionale i quali si trovino anche in situazione di vulnerabilità o di disagio mentale.
Il Comune di Firenze, aderendo al Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) e ai finanziamenti garantiti dal Fondo europeo per i rifugiati (Fer), da diversi anni promuove progetti tesi all’accoglienza, tutela e l’integrazione di cittadini stranieri che, a causa di situazioni di guerra o di persecuzione, sono fuggiti dai loro paesi ed hanno richiesto ed ottenuto in Italia forme di protezione internazionale o umanitaria.
Nell’ambito di questi progetti una attenzione particolare, in collaborazione con soggetti del terzo settore come Arci, Caritas e Consorzio Co&So, è stata rivolta ai soggetti in situazione di vulnerabilità o di disagio mentale/psicologico, attivando la collaborazione del Dipartimento di salute mentale della Asl.
Si tratta del progetto Skill Bill che ha una durata di 11 mesi e consente di costituire percorsi sanitari riabilitativi e di inserimento per 50 persone, selezionate fra i beneficiari vulnerabili con disagio mentale. Saranno proprio loro ad essere presi in cura al Dipartimento di salute mentale in collaborazione con i 3 partner del terzo settore coinvolti.
Una iniziativa che non comporta oneri economici, diretti o indiretti, sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’Azienda e che rientra a pieno negli obiettivi del Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015.
Il protocollo è stato firmato dall’assessore al welfare e alla sanità del Comune di Firenze Sara Funaro, dal vicecommissario della Asl 10 Emanuele Gori e dai rappresentanti di Arci, Caritas e Consorzio Co&So. Il Dipartimento di salute mentale si impegna in particolare a garantire, in collaborazione con il Comune di Firenze, la continuità assistenziale degli interventi rivolti ai destinatari in uscita dai progetti di accoglienza, contribuendo alla formazione degli operatori dei servizi sociali e degli altri soggetti impegnati sulle modalità di pronto intervento e le corrette prassi rivolte alle persone con vulnerabilità o di disagio mentale.
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