Audizione questa mattina in commissione Sanità del direttore dell'ente Nicolò Pestelli, dei precari e dei sindacati.
FIRENZE. Torna sotto i riflettori la vicenda dell’Estar, dei precari e della decadenza delle graduatorie di concorso. Dopo che la questione nei mesi scorsi è stata oggetto di numerose interrogazioni, e, a settembre 2015, di una mozione, approvata all’unanimità dall’aula, che chiedeva di ritirare la delibera di cancellazione di 166 graduatorie concorsuali prodotta da Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale), oggi se ne è di nuovo parlato nella seduta della commissione Sanità.
Sono stati ascoltati dalla Commissione, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd), il direttore di Estar Nicolò Pestelli, una delegazione di precari, le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica, la segreteria regionale dell’Anao Assomed.
Rispondendo alle numerose domande poste dai consiglieri, il direttore di Estar ha spiegato che la sentenza del Tribunale amministrativo è arrivata a sostegno della correttezza della delibera dell’Estar e della tesi che le graduatorie di un concorso non possano rimanere aperte per più di tre anni. “Quando Estar ha iniziato il suo lavoro abbiamo dovuto sistemare e fare chiarezza su una miriade di graduatorie esistenti – ha detto Pestelli –. Abbiamo fatto un grande lavoro di ricognizione e stabilito il fabbisogno per il sistema sanitario, con l’obiettivo di arrivare alla stabilizzazione di quanti più precari possibile”. Per questo, entro il febbraio 2016 sarà bandito un concorso da chiudere entro giugno, e un altro arriverà entro giugno 2016, per stabilizzare circa 257 precari.
Come hanno denunciato i precari e i rappresentanti del sindacato, nonostante la presa di posizione unanime del Consiglio regionale, a seguito di una sentenza del Tar si è proceduto alla cancellazione delle graduatorie concorsuali riguardanti il personale sanitario, gli addetti amministrativi, i dirigenti medici e gli addetti al comparto precedentemente prorogate fino alla fine del 2016. I numerosi precari che aspettavano così una stabilizzazione si sono trovati con un pugno di mosche in mano. Inoltre, spiegano i sindacati, si è prodotto un effetto paradossale: mentre le graduatorie di Estar riguardanti concorsi fatti più di tre anni fa sono state cancellate, sono invece rimaste in vigore alcune graduatorie precedenti, di concorsi indetti dalle aziende sanitarie locali. Così per assumere personale sanitario si è attinto a graduatorie, come in un caso a Grosseto, risalenti al 2009, mentre i precari idonei su concorsi successivi non hanno potuto aspirare al posto.
“Questa commissione vigilerà su una vicenda che non si chiude oggi – ha commentato alla fine il presidente Scaramelli –. Certamente dobbiamo garantire il rispetto delle regole, perché non si vede come una graduatoria del 2009 possa essere ancora valida. D’altro canto, dobbiamo lavorare affinché si realizzi la stabilizzazione dei lavoratori della sanità. È questo il nostro obiettivo”. Scaramelli si è poi soffermato sui problemi dei lavoratori del 118, che pure sono coinvolti a causa di incongruenze sui requisiti previsti dai concorsi. La Conferenza Stato-Regioni ha confermato l’ammissione ai nuovi concorsi per la stabilizzazione solo per i lavoratori con contratto a tempo determinato. Per Scaramelli la Regione Toscana deve chiedere di allargare la partecipazione anche ai convenzionati, ovvero la tipologia più debole di precari che attualmente resterebbe fuori. Per Scaramelli la soluzione potrebbe stare nel ritoccare gli atti vigenti e nel prevedere di aprire anche a chi ha lavorato al 118 in regime di convenzione e non solo come subordinato.
Numerosi gli interventi dei consiglieri. Stefano Mugnai (Forza Italia) si è chiesto “se veramente esista da parte della maggioranza la volontà politica di risolvere una questione che presenta aspetti paradossali”. Enrico Sostegni (Pd) ha ribadito che “il problema del precariato nella sanità va definitivamente risolto, mettendo a regime un sistema capace di far lavorare le persone in maniera stabile”. Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra) ha definito “grave” il fatto che “da un lato siano state date rassicurazioni e dall’altro si sia proceduto in questi termini. Dov’è – ha chiesto Sarti – la volontà di risparmiare se si cancellano concorsi, per cui si sono spesi soldi, per farne altri?”. Secondo Andrea Quartini (Movimento 5 Stelle) le graduatorie devono essere immediatamente ripristinate, pena “enormi difficoltà per la sanità toscana e per i cittadini”. Grave è inoltre per Quartini “che si sia invertita la catena di comando, tanto che la volontà politica sia dovuta soccombere a quella dei burocrati”. Serena Spinelli (Pd) ha osservato che “in questa vicenda ci sono molti diritti che devono essere rispettati e che non vanno messi in contrapposizione”. Secondo la consigliera “è un controsenso chiudere le graduatorie per assumere da altre ancora più vecchie” e “se si fosse lasciato arrivare le graduatorie alla loro normale scadenza del 31 dicembre 2016 si sarebbero evitati molti problemi”. “Comprendo le preoccupazioni dei precari – ha detto Paolo Bambagioni (Pd) – però bisogna fare i conti con la realtà. I vertici di Estar hanno agito secondo legge, e la politica deve essere rispettosa dei funzionari e della normativa”.
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