La procedura che si attua quando i familiari manifestano la volontà dell’espianto, è quella di tenere il paziente in vita con la terapia medica e il supporto rianimatorio e ventilatorio, mantenedo il cuore battente che perfonde gli organi.
POTENZA. Effettuato espianto multi-organo al'Ospedale "San Carlo" di Potenza in un paziente di sesso maschile di 79 anni, ricoverato in Rianimazione per trauma cranico.
In seguito all’accertamento di morte cerebrale, per una serie di segni clinici neurologici, confermati dall’elettroencefalogramma piatto, la moglie e i figli hanno espresso la volontà di donazione. Gli organi, il fegato e i reni, sono stati trapiantati rispettivamente a Roma e in Sicilia.
“In questi casi – spiega la rianimatrice Rita Pasquariello, coordinatore locale trapianti del San Carlo – la persona arriva per una patologia vascolare (aneurisma) o un trauma cranico, quindi in assenza di attività elettrica cerebrale, e abbiamo l’obbligo di avvisare la Direzione Sanitaria la quale istituisce la Commissione per l’accertamento della morte cerebrale, commissione formata da un rianimatore, un medico legale e un neurologo. Tutto avviene in sei ore, in cui vengono fatte delle prove all’inizio e alla fine dell’accertamento, trascorso questo tempo, il personale cautamente addestrato a questo colloquio, comunica alla famiglia lo stato di morte cerebrale.”
La procedura che si attua quando i familiari manifestano la volontà dell’espianto, è quella di tenere il paziente in vita con la terapia medica e il supporto rianimatorio e ventilatorio, mantenedo il cuore battente che perfonde gli organi.
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