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dalla redazione

Ecografo rotto da mesi: turista milanese muore per una diagnosi ritardata

di Marco Alaimo

Ecografia Addominale

Turista muore in vacanza, l'ecografo che poteva velocizzare la diagnosi era rotto da due mesi

Una vacanza in Calabria, una turista Milanese con la famiglia non cerca altro che un po’ di tranquillità e riposo.

Ma come può accadere ci sono gli imprevisti, e la signora si sente male. Ma è possibile al giorno d’oggi in Italia in un ospedale pubblico avere delle cure ritardate perché uno strumento diagnostico è rotto da mesi? Sembra proprio di si.

Il figlio della turista milanese, denuncia questo assurdo caso alla questura di Vibo Valentia e racconta quanto successo presso l’ospedale di Tropea durante le vacanze della madre.

“Quando mia madre di è sentita male, eravamo in vacanza in Calabria, ad un certo punto ha iniziato ad avere dolori fortissimi all’addome e allo stomaco. Abbiamo contattato la guardia medica che ci consigliava di andare subito al Pronto Soccorso della città più vicina a noi ovvero Tropea. Dal quadro clinico che ci era stato descritto era chiaro che servivano altri accertamenti e forse un ricovero ma è stata fatta solo una flebo di fisiologica. Mia madre è stata dimessa e invitata a tornare il lunedì successivo per un “ecografia”. Ma dopo pochi giorni siamo tornati in ospedale perché i dolori lancinanti era tornati come prima forse peggio. Ma la risposta shock è stata: “Signora, l’ecografia non è fattibile, perché gli strumenti qui sono rotti da due mesi” siamo allora tornati a casa con mia madre che peggiorava di ora in ora.

uno strumento diagnostico può salvare la vita

uno strumento diagnostico può salvare la vita

Ma il lunedì racconta il figlio della signora abbiamo chiamato l’ambulanza d’urgenza, e viene portata all’ospedale di Vibo Valentia dove immediatamente, dopo gli accertamenti adeguati, tra cui la famosa “ecografia” viene riscontrata una perforazione intestinale. Il quadro però appariva oramai anche per gli stessi sanitari molto complesso. “Mia madre non era più operabile, è morta dopo poche ore. Nessun risarcimento ci ridarà la mamma, la sua inutile morte deve però servire a scardinare ospedali fatiscenti gestiti in maniera dilettantistica, o creati solo per assegnare posti” dichiarano ancora i figli con una dichiarazione molto forte “Siamo certi che da noi, in Lombardia, questo non sarebbe capitato,  finora ascoltavamo le vicende che la cronaca riportava di alcune strutture ospedaliere dove i pazienti, per negligenza, morivano. Ora è toccato a noi”.

È stato chiesto ai parlamentari di interessare il ministro della Salute Beatrice Lorenzin per avviare le indagini sull’ospedale di Tropea e capire come è possibile morire per una “ecografia” mancata.

Secondo il Quotidiano del Sud alcune fonti dell’Azienda sanitaria smentiscono la ricostruzione affermando che «la strumentazione è perfettamente funzionante e poi, anche nel caso in cui l’ecografo non fosse stato utilizzabile, c’era comunque in funzione la Tac»

Non vogliamo gettare fango sulla qualità della Sanità Italiana e sulle eccellenze che da ogni parte emergono, ma ci chiediamo seriamente come è possibile che accada ancora oggi questo? Si parla di sicurezza e di strumenti diagnostici sempre più precisi e attendibili per garantire il massimo ai nostri cittadini e poi ci troviamo con ecografi rotti da mesi? Il nostro Servizio Sanitario è in grado di garantire la sicurezza ai propri assistiti?

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