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Dopo 7 anni il modello Milano anche nella cura delle cefalee

di Redazione

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Possibile stabilire un valore per l'invalidità civile a chi soffre di questa patologia in maniera cronica.

MILANO. Al primo CONGRESSO NAZIONALE CONGIUNTO delle due principali società scientifiche che si occupano di mal di testa (ANIRCEF e SISC) nella sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, annunciata la decisione di promuovere una nuova
legge di tutela dei pazienti affetti da cefalea.

La deputata della Commissione Affari Sociali Giuditta Pini ha promesso al Professor Paolo Martelletti, Presidente della SISC, di  portare il nuovo DDL nelle aule parlamentari romane entro gennaio p.v.

In realtà, l’idea di riconoscere questa malattia come sociale, con conseguente riduzione dei costi sociali per i pazienti e
organizzativi per il SSN non è nuova.

Nella Regione Lombardia è stata infatti attuata già dal 2006 con la Circolare Regionale n. 30 del 14/12/2006 che contiene apposite tabelle di valutazione (gravità, frequenza e tipo dei sintomi) con cui oggi si può definire l’invalidità civile del paziente e certificarne il grado di disabilità.

Oltre un valore certificato del 46% si ha accesso facilitato alle  visite specialistiche, trattamento privilegiato sul posto di lavoro e  gratuità/rimborsabilità dei farmaci.

La giunta lombarda aveva istituito una speciale commissione che si è avvalsa dell’apporto di super-esperti come il Professor Gennaro Bussone fondatore del Centro Cefalee del Besta di MIlano e past-President dell’ANIRCEF, uno dei primi neurologi italiani a farsi paladino di questa battaglia.

Già allora si auspicava che il “MODELLO MILANO” per le cefalee venisse allargato al resto del Paese e, finalmente dopo 7 anni, un po’ come sta accadendo per la vicenda Marino/Tronca, approda nella
capitale.

Se le rose fioriranno lo verificheremo al prossimo convegno congiunto
ANIRCEF/SISC che il Professor Pietro Cortelli, Presidente dell’ANIRCEF, sta già organizzando per novembre 2016 all’Università di Bologna.

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