A Olbia, ventesimo centro nel mondo, sono stati eseguiti i primi due interventi.
OLBIA. Negli scorsi giorni sono stati eseguiti all’Ospedale Giovanni Paolo II i primi due interventi per l’inserimento di un catetere peritoneali per infusione di insulina in due pazienti affetti da lipodistrofia, una patologia invalidante e fortunatamente poco diffusa, che impedisce l’assorbimento dell’insulina nel paziente diabetico, costretto a convivere con pericolosi picchi della glicemia.
“L’utilizzo di questa tecnica e di questi dispositivi, che per il loro posizionamento richiedono un intervento di chirurgia mini invasiva, inserisce la Diabetologia della Asl di Olbia all’interno di un circuito internazionale di gestione del paziente diabetico attraverso un approccio avanzato della patologia”, spiega Giancarlo Tonolo, il direttore del Servizio di Diabetologia della Asl 2.
Negli scorsi giorni, nell’ospedale di Olbia, sono stati eseguiti due interventi in anestesia locale per l’inserimento di cateteri peritoneali per infusione di insulina su due i pazienti 50enni, già in terapia con microinfusori di insulina sottocutanea, che però negli anni hanno manifestato una forte insulino resistenza, con conseguente rischio di ipoglicemie.
“Un intervento che andrà a migliorare notevolmente la qualità della vita di due pazienti che in questo modo andranno a risolvere il problema della stabilità glicemica, prima fuori controllo. Con il catetere peritoneale, infatti, l’insulina raggiungerà immediatamente il fegato andando ad esplicare direttamente la sua azione”, spiega Giancarlo Tonolo. “I pazienti stanno bene e ora sono rientrati a casa e potranno tornare alla loro vita normale”.
L’intervento, in entrambi i casi, si è reso necessario a causa dell’elevato rischio di ipoglicemia che correvano i pazienti, legato alle dosi di insulina necessarie per contrastare la lipoipertrofia della parete addominale, in uno dei pazienti generata da anni di terapia insulinica; nel secondo paziente, invece, legato all’obesità che lo costringevano ad infusione di dosi eccessive di insulina con l’incremento del rischio di ipoglicemie gravi.
“Il centro Diabetologico della Asl di Olbia è stato dichiarato idoneo a queste procedure che, nel mondo, vengono eseguite in altri 19 ospedali”, conclude Tonolo.
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