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Concorso Infermieri Friuli: perché puntare dito contro colleghi?

di Redazione

ConcorsoTrieste3

Lettera aperta di un lettore che offre dei punti di riflessione molto importanti sulla coesione interna alla categoria, ma anche sulla necessità di riformare il sistema dei concorsi pubblici.

Gentile Direttore,
Le scrivo in merito al “concorsone” da 173 posti per Infermiere bandito dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Non appena pubblicati i risultati della prova preselettiva, sui social è scaturita la polemica: allusioni al fatto che, chi ha superato la prova, ha copiato; i colleghi, già in servizio a tempo determinato presso le aziende regionali, sono stati aiutati, alla luce dei punteggi acquisiti. Sinceramente non mi sono meravigliato, questo è, purtroppo, il solito "copione" che si ripete ad ogni selezione. Non voglio spendere parole in merito.

Ciò che mi ha colpito, è il fatto che si sia arrivati a puntare il dito contro i colleghi ammessi direttamente alla prova scritta, dunque esentati dal partecipare alla prova preselettiva, ai sensi della legge 104/92.

L'art. 25- comma 9 del Decreto legge n. 90/2014 (cosiddetto Decreto Semplificazioni) convertito con modificazioni dalla legge n. 114/2014 ha modificato l'art. 20 della legge 104/92 aggiungendo il comma 2-bis in cui si prevede che una persona con invalidità uguale o superiore all'80% non è tenuta a sostenere la prova preselettiva eventualmente prevista nel concorso pubblico. Colleghi che, in ogni caso, non portano via posti di lavoro a nessuno, poiché sono considerati in sovrannumero rispetto agli 800 (e pari merito all'800mo) che hanno superato la prova. Inoltre, come tutti gli altri, dovranno superare le prove concorsuali per entrare in graduatoria.

Riporto un copia-incolla di alcune di queste "perle": "Mi par giusto, potrebbero essere caproni ma tanto hanno la 104 quindi si dai facciamolo entrare" - "Beh scusate qui nessuno si riferisce a che ha problemi ma alle leggi del cavolo. Che senso ha non far fare una preselezione e le altre prove si le si fanno tutte e pace.senza buonismo Siamo in Italia" oppure "Ha ragione checco zalone ahahah bisogna avere sempre la 104 ahahah".

Mi chiedo se questi personaggi abbiano, come persone, una coscienza, dei valori, una morale ed un minimo di senso civico. Ancor più grave che tali commenti siano stati prodotti dalla mente di Infermieri, miei colleghi (?!), professionisti che dovrebbero aver presente cosa significhino tali livelli di invalidità, custodire nel proprio DNA la tutela della fragilità, l'empatia e ricordarsi di avere un Codice Deontologico.

Conosco personalmente uno di questi colleghi che beneficia della L.104/92 ed è passato automaticamente allo scritto. Preparatissimo e con una grande passione per la professione. Penso che avrebbe preferito partecipare alla preselezione invece di esserre affetto da una patologia inguaribile e che ben conosce perché l’ha studiata.

Possibile che le lotte intestine caratterizzanti, purtroppo e da sempre, la nostra professione arrivino a livelli così beceri ed immondi? Comportamenti simili sono degni di un Professionista? Bisognerebbe iniziare ad assumersi le proprie responsabilità, evitando di cercare capri espiatori e giustificazioni. Invito tutti ad una profonda riflessione.

Come dice il proverbio "Un bel tacer non fu mai scritto".

Andrea Clemente, Infermiere.

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