L'Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico punta il dito contro la la Dott.ssa Cheservani che spinge per confermare la leadership del medico, perché “spetta al medico e solo al medico, la diagnosi e la prescrizione a fini preventivi, terapeutici e riabilitativi, il coordinamento dei percorsi clinico- assistenziali e degli assetti organizzativi, sempre secondo la Dott.ssa sarebbero in gioco la sicurezza delle cure, a garanzia del paziente”.
Gentile direttore,
mentre in Spagna si approva la prescrizione infermieristica, noi stiamo da mesi dietro all’ormai famigerato comma 566 in un interminabile tira e molla, ridicolo se si pensa che molte attività previste dal comma in discussione vengono ormai svolte da anni dagli infermieri italiani in molte realtà, si tratta solamente di formalizzare, e si sa, quando si tratta di formalizzare casca l’asino.
Mi chiedo se la Dott.ssa Cheservani ha mai fatto un giro nei reparti ospedalieri per rendersi conto di quali attività svolgono gli Infermieri e gli altri professionisti sanitari, soprattutto durante i turni notturni, sovente senza la presenza di un medico, magari perchè opera in regime di P.D.
Secondo la Dott.ssa Cheservani bisogna assolutamente confermare la leadership del medico, perché “spetta al medico e solo al medico, la diagnosi e la prescrizione a fini preventivi, terapeutici e riabilitativi, il coordinamento dei percorsi clinico- assistenziali e degli assetti organizzativi, sempre secondo la Dott.ssa sarebbero in gioco la sicurezza delle cure, a garanzia del paziente”.
A leggere le succitate parole sembrerebbe che quanto previsto dal comma 566 non operi tanto un depauperamento della leadership medica, quanto un reato di lesa maestà.
Risulta ancora una volta stucchevole e inaccettabile paventare chissà quali disastri per i pazienti sottovalutando, tra l’altro, l’intelligenza dei cittadini al solo scopo di affermare la leadership del medico
E’ insopportabile sminuire, o peggio ancora banalizzare altre professioni, Infermieri in primis, lasciando intendere che eventuali modifiche legislative siano dettate da mere esigenze economiche e non invece dal doveroso riconoscimento di altre professionalità e di altri percorsi formativi oltre che dall’evoluzione dei percorsi clinico assistenziali.
E’ intollerabile tanta tracotanza !!!!!!!!
Forse la Dott.ssa non sa che nella maggior parte dei paesi Europei si va in tutt’altro senso, se ne faccia una ragione, comma 566 o no, l’ Europa travolgerà noi assieme al suo pensiero anacronistico…
Matteo Incaviglia
Segretario AADI Sicilia
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