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Chikungunya virus: il vaccino

di Alberto Ravaioli

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USA. L'infezione da chikungunya virus determina una febbre con dolori articolari diffusi che possono protarsi per lunghi periodi con possibili complicanze oculari e che possono evolvere in patologie auto-immuni.


L’infezione tipica dei Paesi africani e asiatici si è estesa alle isole Caraibiche e agli Stati Uniti. Serbatoio della infezione possono essere oltre all’uomo, anche scimmie e roditori, trasmettono l’infezione le zanzare, specie quelle del tipo Aedes, tipiche dei climi sub-tropicali, ma presenti anche negli Stati Uniti.


Appare ovvio che l’infezione può avere importanza, in particolare rispetto al turismo in generale e ai turisti nelle diverse parti del mondo.


Negli Stati Uniti sono stati segnalati 584 casi, ma molti più casi nelle Americhe del Sud. Non esistono farmaci o vaccini.


Un primo vaccino è in corso di sperimentazione in questi mesi in uno studio di Fase I riportato dalla rivista Lancet.

Venticinque adulti sono stati trattati e tutti hanno sviluppato anticorpi neutralizzanti il virus dopo la terza dose.


Una buona prospettiva, sperando che il vaccino superi le fasi successive della ricerca.

 

Editorialista
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