Al tavolo delle trattative non solo i medici ma tutti i professionisti della salute per non rischiare di creare "figli e figliastri".
ROMA. Le organizzazioni sindacali CGIL - Funzione Pubblica, CISL - FP e UIL - FPL, scrivono al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e chiedono un urgenze incontro tra la stessa e i rappresentanti degli Infermieri e delle altre professioni sanitarie.
A firmare la missiva Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio, rispettivamente rappresentanti di FP - CGIL, CISL - FP e UIL - FPL.
"Abbiamo colto positivamente la disponibilità dimostrata alla riunione intersindacale con i medici rispetto all’apertura di un confronto sui temi delle professionalità e delle competenze degli operatori sanitari e dei lavoratori della sanità - spiegano Dettori, Falerni e Torluccio - i dipendenti del SSN si aspettano un’accelerazione nei processi di innovazione organizzativa, contrattuale e professionale nei percorsi di cura e assistenza, con particolare riferimento: al sistema dell'evoluzione delle competenze delle professioni sanitarie, allo sviluppo del sistema degli standard organizzativi e professionali e le figure dell'assistenza, con particolare attenzione all'integrazione multidisciplinare e all'evoluzione delle professioni sanitarie anche negli ambiti della ricerca e della docenza."
"Per questo chiediamo che nel momento in cui – e auspichiamo a breve – si apra il tavolo di confronto, la partecipazione sia allargata ai rappresentanti di tutte le professioni sanitarie e di assistenza e di tutti i lavoratori che operano nel SSN - aggiungono i tre sindacalisti - con l'occasione chiediamo un Suo intervento in merito alla definizione delle aree dirigenziali del Servizio Sanitario Nazionale in occasione del confronto con l'ARAN per l'accordo quadro sui comparti, al fine di confermare l'affluenza di entrambe le attuali aree dirigenziali: Area III (dirigenza sanitaria, tecnica, professionale e amministrativa nella quale è ricompresa la dirigenza delle professioni sanitarie) e IV (dirigenza medica) a un'unica area dirigenziale del Servizio Sanitario Nazionale. Le sfide del sistema sanitario nazionale richiedono la presenza di un assetto contrattuale e di regole unico della dirigenza responsabile dei processi di cura e assistenza e di chi assume responsabilità professionale e di gestione amministrativa."
"Abbiamo inoltre apprezzato la dichiarazione che Lei ha rilasciato, in base alla quale Sanità Pubblica e Sanità Privata accreditata devono avere le stesse regole sia per quanto riguarda la qualità dei servizi erogati che per le modalità di accesso dei cittadini ai servizi, che per i contratti di lavoro. Il contratto unico pubblico/privato è da tempo la nostra battaglia e ci farebbe piacere incontrarLa per illustrarLe le nostre ipotesi di lavoro” - concludono.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?