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dalla redazione

Attentato di Parigi, occorre saper perdonare e andare avanti

di Deborah Romano

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Come possiamo essere davvero d'aiuto se giudichiamo quella persona dal suo passato o dalla sua cultura? Siamo giudici o professionisti che vanno a fondo annullando i loro pregiudizi? Come si può chiedere di rispondere a questi attacchi con un'altra guerra? Come si può chiedere la presenza di altri morti? Se lo chiede una Studentessa in Infermieristica che...

GENOVA. Dal primo giorno di lezione mi hanno insegnato che nella nostra professione bisogna essere in grado di non giudicare, di non arrivare a conclusioni affrettate ma di attuare un pensiero critico.
Queste idee sono sempre state, fortunatamente, parte di me e in questi giorni, con gli ultimi avvenimenti a Parigi, sono fiera di non essere arrivata a giudizi finali affrettati. 

Come possiamo essere davvero d'aiuto se giudichiamo quella persona dal suo passato o dalla sua cultura? Siamo giudici o professionisti che vanno a fondo annullando i loro pregiudizi? Come si può chiedere di rispondere a questi attacchi con un'altra guerra? Come si può chiedere la presenza di altri morti?

Non ho mai vissuto realmente una guerra, non ho assistito a forti immagini, ma ho assistito al dolore.

PrayForParis

#PrayForParis

Ho sentito e ho cercato di portarmi dentro il dolore di chi ha dovuto vivere con ottanta persone nella stessa casa, di chi si è visto portare via parte della famiglia e di chi ancora non ha notizie di amici o parenti partiti per difendere la propria terra.

Questo mondo facilmente attraversabile tramite un computer ci ha portato a essere grandi pensatori, grandi distributori di pensieri facili ma pochi realmente hanno attraversato dei momenti davvero duri e non penso che essi vogliano ripagare con la stessa moneta.

Come futura professionista sono vicina alle persone che hanno perso qualcuno a Parigi come in ogni parte di questo mondo.

Perché ieri è successo in Francia ma l'altro ieri in Libano, un paese arabo, un paese lontano da noi e forse questo non potrebbe toccare così profondamente i nostri sentimenti.

Sono vicina a tutti quei professionisti che ora stanno attraversando l'orrore di non poter salvare tutti, alle loro famiglie.

Io non voglio credere che l'unica soluzione sia la più semplice.

Vi invito a vedere il presente filmato: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1025584740796279&id=10822832586526

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