"Una IDE rimane un essere umano con emozioni e sentimenti, o dovrebbe essere fredda, distante e meccanizzata?".
PARIGI. Oggi riportiamo la storia di Agnese (il nome è fittizio), infermiera in formazione presso un Pronto Soccorso francese. La collega d'oltralpe si sfoga e chiarisce che "noi infermieri non possiamo comportarci come dei robot con i pazienti".
Lo fa attraverso inviando una missiva a Infirmiers.com, il sito di riferimento dei colleghi francesi.
La sua missiva sta facendo discutere l'intera categoria.
Fresca di formazione erogata presso un DEA dove lavora come IDE (infermiera dell'emergenza) chiarisce che "sono stupita dal contenuto del progetto formativo, il paradosso della nostra professione è emerso più che mai, con una questione che rimane irrisolta nella mia mente; una IDE rimane un essere umano con emozioni e sentimenti, o dovrebbe essere fredda, distante e meccanizzata?".
"Durante i due due giorni del corso, i formatori ci hanno spiegato quale fosse la posizione di una IOA (Infermiera Accoglienza e Orientamento) di fronte alle emergenze - spiega Agnese - questa posizione strategica sta cambiando nel campo del servizio di assistenza in emergenza e sta diventando sempre più professionalizzata, specifica e severa. Un IOA affronta durante la sua attività: le persone con dolore, le persone violente, quelle aggressive e/o iper-esigenti. Tutto sembra semplice, ma occorre mantenere la calma e non farsi coinvolgere dai molteplici agenti ansiogeni che possono essere presenti nell'ambiente dove è in atto l'emergenza. Occorre mantenere sempre la calma, essere imparziali, essere dei robot. Ma non sempre è facile, siamo degli essere pensanti, con dei sentimenti e delle emozioni, non siamo macchine senza cuore".
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