Si è svolta nei giorni scorsi una importante giornata di sensibilizzazione e soprattutto di formazione “Full D” a sanitari e laici della provincia di Agrigento.
Giornata di formazione sul supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione adulto e pediatrico
Il corso si è svolto nei locali dell’oratorio Don Guanella della città di Agrigento grazie alla preziosa collaborazione degli istruttori dal gruppo scientifico “Angeli per la vita” della centrale operativa 118 della provincia di Caltanissetta e ha collezionato così tante richieste da costringere gli organizzatori e gli stessi istruttori a dover dividere i partecipanti in vari gruppi e smistarli in giorni differenti.
I lavori sono iniziati alle ore 9:00, con una brillante lezione teorica che ha messo in evidenza l’importanza della conoscenza e della tempestività con cui ,in certe situazioni , determinate manovre possano davvero fare la differenza e quanto saperle eseguire sia importante non solo per il personale che lavora nell’ambito sanitario ma anche per la “gente comune”.
Alla lezione frontale tenutasi grazie a delle slide ,che sono state consegnate su CD ai partecipanti, ha fatto seguito un’esercitazione pratica su manichini dividendo gli iscritti in due isole: una che mostrava come approcciarsi a un adulto e l’altra al lattante e al bambino. Alla fine delle pratica nei due box, i partecipanti hanno assistito a una dimostrazione pratica sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.
Al termine dei lavori, intorno alle 14:00 circa, agli iscritti è stato consegnato un attestato della validità di due anni.
Ma per quale motivo è cosi importante, indipendentemente dal fatto di essere un sanitario o meno, conoscere queste manovre?
Il BLSD (acronimo di basic life support defribilation) è un importante strumento che permette non solo ai medici e a infermieri, ma anche o forse soprattutto alla gente “normale” un tempestivo intervento in momenti di emergenza (quali l’arresto cardiocircolatorio o quello respiratorio) quando questi, come nella maggior parte dei casi, avvengano fuori dalle mura di una struttura adeguata.
La formazione su queste manovre salva vita, in particolar modo nel bambino (in questo caso parleremo di PBLSD), assicura la riduzione dei danni che la momentanea mancanza di ossigeno possono arrecare a un soggetto incosciente e che non respira nel frattempo che i soccorsi si recano sul posto.
Il corso tenutosi ad Agrigento ha di fatto fornito agli iscritti un’adeguata conoscenza e preparazione non solo sulle manovre da eseguire su un adulto ma anche sul bambino che , ricordiamo sempre, non è un piccolo uomo , ma un individuo totalmente a parte , con differenze anatomiche e fisiologiche proprie che vanno assolutamente conosciute prima di intraprendere una qualsiasi manovra.
Ricordiamo che per quanto riguarda la formazione per il personale sanitario questa è obbligatoria dal 1995 e possibile grazie all’attivazione nel 2002 del programma nazionale di educazione continua in medicina (ECM), ma queste manovre dovrebbero essere conosciute da tutti, perché come già detto spesso, l’emergenza non si verifica all’interno delle mura di un ospedale e intervenire in tempo può fare la differenza.
Alla fine non importa se sei un medico, un infermiere o un operaio , l’importante è che tu sappia dove mettere le mani in caso di emergenza.
“Chi comincia a salvare una vita, si ritroverà con salvare il mondo intero.” Cit. Antonio Cuomo
Claudia Airò, Infermiera
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