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A Riccione la nuova Medicina Uomini: inaugurata alla presenza del manager Marcello Tonini

di Redazione

taglio nastro

400 metri ristrutturati per 21 camere e 41 posti letto, quasi 20.000 prestazioni annue tra ricoveri e ambulatoriale.

RICCIONE. Si è svolta stamane l’inaugurazione del reparto di “Medicina Uomini” dell’Ospedale “Ceccarini” di Riccione, completamente ristrutturato, alla presenza del presidente della Provincia di Rimini Andrea Gnassi, del vicesindaco del Comune di Riccione Luciano Tirincanti, del direttore generale dell’A.USL Romagna Marcello Tonini, del direttore medico del presidio ospedaliero di Riccione – Cattolica Romeo Giannei, del direttore del Dipartimento Internistico di Rimini dell’A.USL Romagna Massimo Arlotti e del direttore dell’Unità Operativa di Medicina  Andrea Grossi.
E’ stato il dottor Giannei ad illustrare i lavori eseguiti: il reparto di Medicina Uomini dell’Ospedale “Ceccarini” di Riccione è storicamente situato nella parte dell’edificio ospedaliero costruita nel 1969, tranne nel periodo necessario per effettuare i lavori stessi, durante il quale “i letti” sono stati ospitati in altri locali del nosocomio. La superficie occupata è, complessivamente, di circa 400 metri quadrati, comprensivi di camere di degenza, soggiorno, medicheria/locale infermieri, locali di supporto quali servizi igienici, disimpegni, depositi e cucinetta. I lavori - dell’importo di 200mila euro e seguiti dall’Unità Operativa “Progettazione Investimenti” diretta dall’architetto Enrico Sabatini - hanno comportato la completa ristrutturazione degli spazi esistenti, perseguendo i più alti e innovativi standard previsti dalle normative e con una particolare attenzione al confort e all’accoglienza dei pazienti. A questo fine sono stati selezionati materiali di elevato rendimento e alta qualità:

-       pavimento in gomma nei corridoi e nelle degenze;

-       gres fine porcellanato a piastrelle di diversi colori posate a disegno, in tutti i servizi igienici e negli spazi comuni;

-       tinteggiatura a smalto liscio e con plastico a leggera buccia d’arancia;

-       controsoffitti in cartongesso piano continuo ed in pannelli asportabili;

-       infissi in pvc e porte in legno rivestite in laminato plastico a imitazione essenze di legno naturale, per tutti i locali non compartimentati ai fini antincendio e ferro ad elevata resisgenza ignifuga per le porte tagliafuoco.

pubblico

Il pubblico presente all'inaugurazione.

Il dottor Grossi si è incaricato della parte clinica, spiegando che nell’Unità Operativa di Medicina Interna del “Ceccarini” lavorano, oltre a lui, 11 medici (3 dedicati all’angiologia), 28 infermieri (1 coordinatore infermieristico e 1 case manager), e 11 oss. Nel 2014 il reparto ha effettuato 1.986 ricoveri ( 132 in day hospital); le patologie principalmente seguite sono state di ordine cronico, in particolare scompensi cardiaci (217), insufficienze respiratorie (156), polmoniti complicate (150), ictus cerebrali (116).

L’attività ambulatoriale è centrata principalmente su:

-          angiologia (diagnostica vascolare): 17mila prestazioni annue, di cui quattromila per pazienti ricoverati o consulenze al Pronto Soccorso;

-          diabetologia: tremila visite di cui circa 300 per interni;

-          endocrinologia: 3.500 prestazioni (2.100 visite, 950 ecografie tiroidee, 450 agobiopsie tiroidee ecoguidate) di cui 500 circa per interni.

Il reparto contempla 41 posti letto: 20 camere a 2 posti e una singola, tutte con letto: “un miglioramento importante della qualità alberghiera – ha precisato il primario – soprattutto per questi pazienti anziani (l’età media dei pazienti ricoverati è di 79 anni e abbiamo avuto 14 ultracentenari), e che restano ricoverati per lungo tempo”. L’apprezzamento del reparto è testimoniato anche dal fatto che negli ultimi 8 mesi ha ricevuto 35 attestazioni di stima a fronte di 3 reclami, mentre, a riprova dell’alta qualità clinica, il personale ha effettuato 124 pubblicazioni e 45 abstract scientifici.

      La rilevanza dell’organizzazione dipartimentale, e degli scambi di cultura sanitaria al suo interno, anche in relazione all’appropriatezza, è stata sottolineata dal dottor Arlotti.

      L’importanza dell’Ospedale di Riccione è stata ricordata dal vicesindaco di Riccione Tirincanti: “Riccione ha sempre dimostrato di avere un grande cuore: questo emerge anche dall’abnegazione degli operatori ospedalieri. Quello di Riccione è un ospedale di alto valore dal punto di vista della qualità delle cure, che per di più insiste su un territorio più ampio, la regione Emilia Romagna, che da sempre è all’avanguardia per la qualità della propria sanità. Siamo contenti in particolare per il fatto che un riminese, il dottor Tonini, sia ora direttore generale dell’A.USL Romagna, e raccomandiamo che la sanità di questo territorio sia sempre valorizzata, anche perché ha sempre rappresentato, e rappresenterà, un valore aggiunto pure per il nostro turismo”.

      Il presidente della Provincia Gnassi ha raccomandato di non dare per scontato che gli alti livelli della sanità emiliano romagnola, e riminese, non rischino di restare vittima delle difficoltà economiche che attanagliano l’intero Sistema Sanitario Nazionale: “Dobbiamo essere consci che il momento non è facile. Noi però vogliamo continuare ad erogare servizi sanitari di alta qualità, che rappresentano anche un valore per questo nostro territorio, e per farlo dobbiamo pensare a riorganizzarci. Con l’Area Vasta e l’Azienda unica l’abbiamo fatto: abbiamo provato ad interpretare il cambiamento, e con la direzione di Tonini abbiamo anche dimostrato che una governance capace, in grado di dare risultati, c’è anche qui da noi”. Il presidente della Provincia ha esortato a non indulgere a troppi campanilismi: “I campanili devono servirci a guardare il territorio dall’alto, non a fare lo sgambetto a quello del campanile vicino: ai nostri cittadini vanno garantiti servizi sanitari del più alto livello possibile all’interno dell’Azienda e servizi di supporto vicino a casa”. Infine “la sanità deve sempre più integrarsi con il welfare a tutto tondo, che significa prevenzione, corretti stili di vita, porre le condizioni affinchè questi stili di vita virtuosi fioriscano, anche attraverso gli strumenti dell’urbanistica e della mobilità. Dobbiamo creare delle ‘fabbriche del benessere’”.

      Nel chiudere i lavori il direttore generale Tonini ha usato una metafora a lui cara, per rendere l’idea della gestione aziendale: “Useremo il cacciavite non la ruspa… Nel senso che non sono in previsione stravogimenti, ma certo dovremo ragionare per realizzare ritarature dove necessario, al fine di rendere omegenei verso una maggiore qualità e sostenibilità i servizi”. Sul fronte interno “ora, con le recenti nomine, abbiamo creato la squadra: manca ancora qualcosa che completeremo tra breve, poi con la squadra pronta, dovremo giocare meglio possibile”. E a questo proposito, rivolto in particolare agli operatori, ha esortato ad “affiancare sempre comportamenti corretti, onesti, gentilezza verso il paziente, alla performance medica o infermieristica e assistenziale, perché questo rappresenta un importante valore aggiunto”.

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