I salari degli infermieri sono troppo bassi. Bisogna aumentare le retribuzioni. Non è solo una questione di risorse, è anche una questione di qualità del lavoro e di percorso professionale
. Così il governatore dell'Emilia-Romagna, Michele De Pascale, ha commentato la condizione lavorativa del personale sanitario, che spinge ogni anno circa 5000 infermieri a scappare dall'Italia verso altri sistemi sanitari.
Fondo da 50 mln di euro in tre anni per valorizzare il personale sanitario

Michele De Pascale, governatore dell'Emilia-Romagna
Con l'obiettivo di frenare questa fuga ed attrarre più medici ed infermieri nel sistema sanitario regionale, il presidente ha annunciato, a margine dell'inaugurazione del nuovo day hospital di oncoematologia pediatrica dell'Ospedale “Infermi” di Rimini, che la Regione sta ragionando sulla possibilità, in accordo con le organizzazioni sindacali, di realizzare un provvedimento simile a quello messo in atto dal Veneto per aumentare gli stipendi del personale sanitario.
Spingiamo anche che il rinnovo del contratto nazionale del comparto sia il più ampio e forte possibile
, auspica De Pascale.
L'evento è stata occasione per il presidente di illustrare le recenti misure con cui la Regione intende sostenere il personale e le aziende sanitarie locali dopo l'ultima manovra del governo che ha diminuito i fondi per la sanità.
Ha reso noto che la Regione ha destinato nuove risorse aggiuntive alla sanità ed ha assicurato che non ha intenzione di operare quei tagli ai servizi che il Governo avrebbe chiesto. Si tratta di una manovra importante di circa 300 milioni, quelli che secondo le indicazioni del governo dovremmo invece apportare come tagli al sistema sanitario emiliano-romagnolo - ha spiegato -. Non ci sarà pertanto nessun taglio alla sanità dell'Emilia-Romagna
.
Il finanziamento nazionale alla sanità non è mai stato così basso come in questo momento
, denuncia De Pascale sostenendo che ci sia un disegno da parte del governo di distruggere l'universalità delle cure per incentivare i cittadini a passare per sistemi assicurativi.
Questa cosa non viene detta ma di fatto è quello che sta succedendo. Ed è gravissimo, pertanto, che il governo continui invece a rivendicare che le risorse per la sanità non siano mai state così tante, quando invece tutti i cittadini hanno la percezione opposta, cioè che il Servizio Sanitario Nazionale non sia mai stato così in basso come adesso
, precisa.
Ha affrontato anche il problema delle liste di attesa. Non si può pensare di ridurre le liste di attesa stanziando meno risorse. Bisogna lavorare piuttosto sull'appropriatezza ossia fare in modo che le prestazioni che si erogano siano realmente necessarie
, continua sottolineando come per aumentare la qualità e garantire tale appropriatezza sia necessario altresì intervenire sulla responsabilizzazione dei cittadini.
È un lavoro di squadra. Questa è una rete che parte dall'organizzazione dei servizi sanitari
, conclude.
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