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Ok a legge che incrementa fondi contrattuali aziende e enti SSR

di Redazione

Sul progetto di legge è possibile registrare un'adesione trasversale. Seppure non manchino i distinguo, vi è comunque la consapevolezza che l'investimento in salute nella parte contrattuale a favore del nostro personale sanitario rappresenta una priorità. Così l'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, annunciando il 22 ottobre che il consiglio regionale del Veneto ha dato il via libera a maggioranza alla proposta di legge (Pdl n. 292) che reca disposizioni per incrementare i fondi contrattuali delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale.

Consiglio regionale del Veneto ha dato l'ok al progetto di legge n.292

Manuela Lanzarin, Assessore a sanità servizi sociali Regione Veneto

La proposta legislativa, che è una iniziativa della Giunta, ha lo scopo di attuare il Patto per la Salute 2019-2021 che è stato approvato nel dicembre 2019 con l'Intesa tra governo, regioni e province autonome.

Demanda altresì alla Giunta regionale l'autorizzazione a disporre l'incremento, da parte di aziende ed enti del Ssr, dei fondi premialità, delle condizioni di lavoro del personale del comparto nonché dei fondi per la retribuzione di risultato del personale della dirigenza nell'area Sanità.

Il progetto di legge dispone un incremento sino al 2% del monte salari regionale, al netto degli oneri riflessi, a condizione che la regione versi in equilibrio economico, abbia garantito i livelli essenziali di assistenza ed avviato il processo di adeguamento alle disposizioni del decreto ministeriale n.70/2015 attraverso atti del Consiglio o della Giunta regionale.

La percentuale di incremento relativa al personale del comparto riguarda tuttavia solo i profili dei ruoli sanitario e sociosanitario, che corrispondono alle categorie di operatori individuate dalla previsione del Patto per la Salute.

Soltanto gli operatori saranno pertanto destinatari dei benefici derivanti dall'incremento dei fondi, anche se si prevede di estendere l'aumento anche a tutto il personale del comparto Sanità, quello tecnico ed amministrativo. Ciò sarà realizzabile attraverso un intervento nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni.

Il Progetto di legge stabilisce gli oneri derivanti dall'applicazione della legge, quantificati in circa 52 milioni di euro all'anno, per il triennio 2024-2026. Saranno messi a disposizione dei nostri dipendenti della sanità pubblica 150 milioni di euro in tre anni. Si tratta di un sostegno importante a favore dei nostri operatori sanitari grazie ad una legge che apre una strada nuova, commentano gli esponenti di Lega e Liga Veneta sottolineando che il Veneto è tra le prime regioni a dare applicazione alle previsioni dell'ordinamento e a riuscire ad incrementare i fondi contrattuali anche grazie al rispetto dei Lea e ad un bilancio in ordine.

Le opposizioni hanno sollevato alcune perplessità, evidenziando criticità. Ogni proposta rivolta all'aumento della retribuzione del personale sanitario e sociosanitario non può che incontrare almeno in parte il nostro favore ma solo come primo passo, commenta la vicepresidente della Quinta Commisssione Sanità, Anna Maria Bigon (Pd).

Si tratta di circa 50 milioni di euro per tre anni, una cifra destinata a dare immediato sollievo ai professionisti ma che non durerà e che non è sufficiente - avverte -. Non possiamo pensare che tra tre anni gli stipendi torneranno ad essere quelli di oggi, ammonisce. È fondamentale inoltre coinvolgere maggiormente il sindacato ed includere tra i beneficiari anche il personale tecnico ed amministrativo.

Che sia necessaria una maggiore concertazione e condivisione con le organizzazioni sindacali è la posizione assunta anche dai Dem secondo i quali occorre confrontarsi con le realtà rappresentative dei medici e coinvolgere le figure professionali che non sono incluse in questo provvedimento.

Non possiamo dare un giudizio negativo in sé alla legge ma ci sono altri problemi che non ricevono soluzione, come la denatalità e le politiche giovanili regionali. La regione dovrebbe farsi portavoce presso il Governo su questi aspetti e far sentire di più la voce dei veneti, commenta il Movimento 5 Stelle.

È necessario trovare strumenti per trattenere il personale nella sanità pubblica, a fronte del numero sempre crescente di chi decide di abbandonare questo lavoro perchè non ha un riconoscimento dal punto di vista del salario, esortano i consiglieri di Il Veneto che vogliamo.

Occorre investire anche sulla formazione e sulla prevenzione in ambito sanitario, suggerisce il capogruppo di Europa Verde pur riconoscendo che l'applicazione delle disposizioni contenute nella proposta di legge comporterà certamente degli effetti positivi.

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