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Ucraina, distrutti 570 strutture sanitarie e 101 ospedali

di Redazione Roma

Così il premier Volodymyr Zelensky, precisando che ogni ospedale distrutto verrà ricostruito. Nel frattempo, però, ha inteso ringraziare tutti gli infermieri: Otto anni di guerra nel Donbass, due di pandemia, già tre mesi di guerra totale e loro hanno dedicato tutta la loro vita professionale a ciascuno di noi. Gli stessi sanitari ucraini per i quali l’Asst del Garda, in Lombardia, ha aperto un bando di concorso. Ricercando infermieri, Oss e medici per le proprie strutture.

Zelensky ringrazia gli infermieri: stanno facendo la cosa più importante

Il Premier Zelensky afferma: Decine di migliaia di operatori sanitari stanno facendo la cosa più importante per la vittoria, salvando le vite dei nostri soldati e dei civili

La Giornata internazionale dell’infermiere è stato un momento importante in Italia e all’estero. Con particolare riferimento alla guerra in Ucraina, laddove il premier Volodymyr Zelensky non ha potuto esimersi dal ricordare quella che ha definito una barbarie.

Precisando che dall’inizio del conflitto, iniziato il 24 febbraio, i russi hanno distrutto 570 strutture sanitarie e 101 ospedali. È una cosa senza senso. Ogni ospedale abbattuto dagli occupanti, ogni scuola e università che hanno bombardato, ogni casa, ponte, azienda: ricostruiremo tutto.

Ricordando poi che ai nostri difensori, a tutti coloro che stanno proteggendo il Paese, queste parole suonano speciali. Decine di migliaia di operatori sanitari stanno facendo la cosa più importante per la vittoria, salvando le vite dei nostri soldati e dei civili.

Quindi il presidente dell’Ucraina ha sottolineato come gli stessi infermieri non si siano mai fermati nel corso dell’occupazione, proseguendo a fare il possibile per salvare quante più vite. Otto anni di guerra nel Donbass, due di pandemia, già tre mesi di guerra totale e loro hanno dedicato tutta la loro vita professionale a noi, a tutti, alla società.

ASST del Garda apre le porte a medici, infermieri e OSS ucraini

Nel frattempo continuano a giungere nel nostro Paese i professionisti sanitari in fuga dalla guerra. Fino al 4 marzo 2023, infatti, gli operatori sanitari ucraini possono esercitare in Italia in via temporanea, come prevede il Decreto-legge n. 21 del 2022 (“Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 marzo.

Da parte delle Regioni, le richieste in questo senso sono costanti. In Lombardia, dove la carenza di infermieri tra Rsa, cliniche private e ospedali è particolarmente sentita, l’Asst del Garda – ospedale con i presidi di Desenzano, Lonato, Gavardo, Salò, Manerbio e Leno – ha aperto un bando di concorso per infermieri, Oss e medici ucraini disponibili a lavorare all’interno delle strutture di competenza.

Per accedere al bando occorre avere la cittadinanza ucraina con residenza in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 (la già citata data dell’invasione russa), essere idonei fisicamente all’impiego e avere una qualifica professionale conseguita all’estero e regolata da specifiche direttive dell’Ue. E ancora, conoscere la lingua italiana o inglese e avere il passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati in Italia.

Come riporta l’avviso di manifestazione di interesse, saranno conferiti incarichi di collaborazione coordinata e continuativa che avranno una validità (appunto) fino al prossimo 4 marzo. In questo modo l’Azienda socio-sanitaria territoriale del Garda potrà potenziare il proprio organico e, allo stesso tempo, offrire ai sanitari in fuga dal loro Paese una concreta opportunità di lavoro.

E tornando sul fronte bellico, anche il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto a omaggiare pubblicamente i propri sanitari. Voglio ringraziare i medici, l’intero personale sanitario degli ospedali, le infermiere, gli infermieri, per il loro grande valore. Vi ringrazio perché lottate per ogni vita, spesso anche sotto i colpi, dimenticando voi stessi.

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