Le mamme di Chieti trasferite dal reparto di ginecologia in un’altra ala dell’ospedale a causa del terremoto presto potranno contare su una sistemazione definitiva. Lo rende noto l’aAzienda sanitaria locale 2 Lanciano Vasto Chieti.
Presto una sistemazione definitiva per ostetricia e ginecologia
Non è mai venuto meno in queste ore lo standard assistenziale che abbiamo sempre garantito alle nostre pazienti. Sono nati altri bambini, abbiamo ricoverato altre donne, senza mai dirottare altrove alcuna richiesta
. I trasferimenti all’ospedale di Chieti hanno dato una diversa collocazione all’ostetricia e ginecologia a causa del terremoto, ma dai medici giungono parole tese a ricondurre l’attenzione dell’utenza su continuità e qualità dell’assistenza. È questo l’aspetto che ci sta a cuore e ci interessa - mette in chiaro Marco Liberati, direttore dell’unità operativa - perché a fare la differenza è quello che facciamo e non dove siamo. Siamo riusciti a conquistarci la fiducia di migliaia di donne che ogni anno ci scelgono e si affidano alle nostre cure per il livello qualitativo che esprimiamo, oggi come in passato. Il trasferimento ha comportato sicuramente qualche disagio sotto il profilo logistico, ma è un aspetto che riguarda solo noi operatori, a cui facciamo fronte con senso di responsabilità e impegno guardando in prospettiva a quella che nel giro di pochi mesi sarà la sistemazione definitiva
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Le mamme erano state trasferite in seguito al terremoto nel centro Italia. Una soluzione di emergenza trovata in tutta fretta dalla direzione generale a seguito delle ultime scosse di terremoto, che avevano generato molta paura tra degenti e personale, spaventati ancor più dal trovarsi in un padiglione sul quale già avevano espresso dubbi di stabilità i tecnici incaricati di verifiche sugli edifici pubblici.
Si tratta di una sistemazione temporanea che avremmo voluto evitare, approdando direttamente a quella definitiva - sottolinea il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco - che avevamo già individuato nel momento in cui ci siamo trovati nella necessità di svuotare i corpi C e F, ma i fatti sopraggiunti ci hanno indotti a questo passaggio intermedio. Abbiamo infatti destinato a ostetricia e ginecologia l’8° livello D e l’8° livello E, dove attualmente sono ubicati cardiologia e Utic, che invece a febbraio andranno nella Palazzina Cuore, al corpo M. Per le attività chirurgiche e sala parto, invece, sarà utilizzato il blocco operatorio cosiddetto piccolo del 9° livello D, opportunamente adeguato anche per accogliere la sala travaglio. Saranno necessari alcuni lavori per migliorare il comfort e realizzare il nido all’interno dell’unità operativa, ma si tratta di interventi non particolarmente impegnativi, che richiederanno circa quattro o cinque mesi. Il nostro obiettivo è concludere tutto al più presto per riportare l’unità operativa alla dotazione complessiva e unitaria di 35 posti letto e metterla in condizione di esprimere i numeri di sempre quanto a ricoveri e prestazioni
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