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Taormina, due infermieri aggrediti in ospedale

di Redazione Roma

Gli operatori sanitari devono essere protetti. Chiediamo di istituire un posto di sorveglianza dopo l’aggressione ai danni due infermieri del pronto soccorso, è la richiesta della Uil. Un’urgenza anche in considerazione dell’avvio della stagione turistica. Quattro episodi di violenza sui sanitari anche in Campania.

Da nord a sud, in ospedale continuano le aggressioni agli infermieri

Rispetto umano e professionale, questo sconosciuto. E così capita che all’ospedale San Vincenzo di Taormina proseguono a reiterarsi aggressioni nei confronti del personale sanitario, affermano attraverso una nota Pippo Calapai e Giovanni Caminiti, rispettivamente segretario generale e responsabile area infermieristica della Uil-Fpl Messina che – anche in considerazione della stagione turistica oramai alle porte – chiedono quanto prima un presidio di polizia o l’ingaggio di vigilantes per evitare situazioni simili.

Domenica scorsa, infatti, due infermieri sono stati aggrediti al Pronto soccorso del “San Vincenzo” ed hanno avuto bisogno di cure sanitarie. Inviata all’assessorato regionale alla Salute, al direttore generale facente funzione dell’Asp e al sindaco di Taormina, la comunicazione firmata da Calapai e Caminiti lascia poco spazio ad interpretazioni, nell’esprimere per voce della Uil-Fpl piena solidarietà verso, con tutta la segreteria sia area medica che del comparto, al personale sanitario medico, infermieristico e operatori sanitari vittime di questi gravissimi atti di violenza con conseguenti lesioni personali.

Ad ogni modo si tratterebbe di fatti violenti non nuovi ma a cui sembra impossibile porre un freno. Già la Uil-Fpl aveva denunciato alcuni episodi di violenza che si verificano con frequenze sempre maggiori. Pertanto, il commissario pro-tempore ha dovuto procedere ad installare sistemi di videosorveglianza Si sottolinea che la nostra sigla sindacale aveva proposto anche l’istituzione di un presidio di vigilanza armata. Così, alla luce di quanto descritto, la proposta viene reiterata, sollecitando un urgente provvedimento finalizzato alla istituzione di un sistema organizzativo h 24 di vigilanza armata, in vista anche di un incremento afflusso dell’utenza proprio in concomitanza del periodo estivo.

Risalendo lo stivale, nelle ultime 72 ore si sono verificate nuovi episodi di violenza ai danni degli infermieri, quattro soltanto in Campania (da Pianura a Giugliano a Napoli, che ad inizio giugno ha registrato un fatto increscioso all’ospedale Cardarelli), in assoluto tra le prime regioni ad annoverare le aggressioni agli infermieri con una periodicità davvero allarmante.

A denunciarlo è Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up. Un vero e proprio bollettino di guerra – aggiunge –, registriamo una pericolosa escalation di vergognosi casi di aggressioni fisiche e verbali, negli ospedali, con protagonisti i nostri infermieri, vittime della violenza cieca e della rabbia incontrollabile da parte dei parenti dei pazienti o dei malati stessi, incapaci di rapportarsi in modo civile ed equilibrato con il personale sanitario.

Causa scatenante delle violenze, per De Palma – che le condanna con forza, senza se e senza ma – sono il sovraffollamento dei reparti nonché i presunti ritardi dell’organizzazione ospedaliera nell’effettuazione di indagini diagnostiche. La conclusione del presidente nazionale del Nursing Up è amara: Oramai ci si rivolge all'infermiere persino quando la dieta non è di proprio gradimento.

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