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Tagli, ferie e carenza di personale: infermieri allo stremo

di Redazione

Dall'imminente sciopero del Brotzu di Cagliari, allo stato di protesta dei professionisti dell'Asl Toscana Sud Est, passando attraverso le denunce degli infermieri del Veneto e alla "guerra" dei buoni pasto dell'ospedale di Cosenza. Sono i quattro terreni minati dove le situazioni sono allo stremo - spiega Antonio De Palma, presidente del Nursing Up - e dove i nostri infermieri invocano la svolta, chiedendo un cambio di rotta immediato.

Nursing Up: quattro regioni "terreni minati" per organici ridotti all’osso

antonio de palma

Antonio De Palma, presidente del Nursing Up

Per organici ridotti all'osso è emergenza in quattro regioni. In Sardegna, Toscana, Veneto e Calabria ci sono alcune situazioni di grande criticità causate dalla carenza di infermieri, resa più acuta dalle ferie estive, a tal punto da costringere alcune direzioni sanitarie a tagliare posti letto, ad accorpare reparti e a rimodulare le attività.

Così Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up, il sindacato degli infermieri, riportando le segnalazioni dei referenti sindacali locali. Sono territori minati e letteralmente in fibrillazione, certamente non gli unici, ma qui si sta concentrando in questi giorni una veemente protesta. I nostri infermieri invocano una svolta e chiedono un cambio di rotta immediato, denuncia preannunciando un altro autunno carico di rivendicazioni.

Nursing Up dice basta a questi deficit eternamente irrisolvibili che sfociano inevitabilmente in iniziative di protesta che si traducono in imminenti scioperi. De Palma spiega che in Sardegna, presso l'Azienda Sanitaria Brotzu di Cagliari, persiste da tempo una drammatica carenza di operatori sociosanitari, oltre che di infermieri.

Si tratta di uno dei casi più gravi nella sanità italiana dove si segnalano altresì continui episodi di demansionamento. I nostri professionisti sono allo stremo, oltre che infuriati, per una realtà dove abusi e iniquità sono all'ordine del giorno” fa sapere annunciando che si torna a scioperare il 25 e il 26 luglio.

In Toscana la situazione è diventata esplosiva all'Asl Toscana Sud Est dopo il recente vertice in prefettura ad Arezzo che si è svolto per denunciare non solo la carenza di professionisti ma anche un pericoloso depotenziamento dei servizi che incide negativamente sulla comunità aretina e sulla qualità delle cure.

De Palma avverte che si è pertanto deciso, in sinergia con altre sigle sindacali dopo il fallimento dell'incontro in cui non si è trovato un accordo soddisfacente, di proclamare lo stato di agitazione. Esso sarà verosimilmente preludio di proteste legittime ben più forti.

Una delle situazioni più allarmanti si sta verificando in Veneto dove all'appello, secondo le stime di Nursing Up, mancano attualmente 3mila infermieri, destinati a diventare oltre 6 mila entro il 2030. Forse anche prima - avverte De Palma -, le previsioni potrebbero peggiorare senza un coraggioso piano di assunzioni e senza un indispensabile percorso di rilancio della professione dalle basi.

All'ospedale Annunziata di Cosenza, in Calabria, dove le carenze di organico si registrano soprattutto in Pronto soccorso e in alcuni reparti considerati nevralgici, è in corso un vero e proprio braccio di ferro tra gli infermieri iscritti al Nursing Up e la Direzione sanitaria. Oggetto del contendere è la questione dei buoni pasto per il servizio notturno da destinare a tutto il personale sanitario della struttura cosentina, specifica De Palma avvertendo che la rivendicazione potrebbe esser portata in tribunale con un'azione legale.

Il Governo ci dia risposte immediate sulla nostra richiesta di 453 milioni di euro da inserire come risorse aggiuntive del contratto o da aggiungere alle indennità di specificità infermieristica e delle altre professioni sanitarie, sollecita De Palma ritornando sulle rivendicazioni portate anche agli incontri presso l'Aran per il rinnovo contrattuale.

I professionisti sanitari lo rivendicano a gran voce nella speranza che le loro richieste non finiscano inghiottite, per l'ennesima volta, dal più assoluto e cupo silenzio delle istituzioni, conclude.

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