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aggressioni in ospedale

Al Ruggi di Salerno padre sfonda la porta della pediatria

di Redazione

Riteniamo inaccettabile qualsiasi forma di aggressione nei confronti di chi dedica la propria vita a curare e assistere i pazienti. In questo momento di difficoltà estendiamo la nostra solidarietà agli operatori sanitari coinvolti. Così la Fp Cgil di Salerno in una nota commentando l'ultimo episodio di violenza che si è registrato all'ospedale Ruggi dove un padre ha sfondato la porta del reparto di pediatria nel tentativo di forzarne l'accesso in quanto, a suo dire, stava aspettando troppo per la visita al figlio. Soltanto l'intervento delle guardie di sicurezza ha impedito che l'aggressione, poi denunciata alle forze di polizia, avesse un epilogo peggiore.

Salerno: crede che il figlio abbia atteso troppo e sfonda porta del reparto

La sicurezza degli operatori sanitari è una priorità assoluta e non può essere compromessa. È inaccettabile che gli operatori sanitari siano esposti a situazioni di violenza sul posto di lavoro, rimarca il sindacato chiedendo ancora una volta misure più decise per arginare un fenomeno che sembra non si riesca ad arrestare in alcun modo, anche in vista dell'incontro convocato martedì mattina dal Prefetto di Salerno per discutere sulle possibili soluzioni.

La tutela del personale è una responsabilità che non può essere trascurata – continua -. Occorre agire con determinazione per creare ambienti di lavoro sicuri e protetti, ribadisce l'organizzazione sindacale dicendosi pronta a promuovere azioni a difesa della sicurezza e del benessere degli operatori sanitari in ogni contesto lavorativo.

Episodi di violenza che vigliaccamente si ripetono in danno di medici, infermieri, operatori sanitari cominciano a divenire condizioni molto preoccupanti e comuni a tanti presidi ospedalieri. Si esprime così l'ex sindaco di Salerno, Baronissi Gianfranco Valiante, esprimendo a sua volta vicinanza e solidarietà ai sanitari della pediatria dell'ospedale cittadino nonché gratitudine a tutto il mondo ospedaliero.

La violenza negli ospedali in danno di professionisti, che pagano sulla propria pelle, è diventata consuetudine che non può non destare preoccupazione ed urgente necessità di soluzione, ribadisce ricordando gli altri episodi di violenza che, dopo il caso gravissimo al Policlinico Riuniti di Foggia, sono stati segnalati nelle ultime settimane anche a Pescara, Rimini, Galatina, Nocera Inferiore e Genova.

Poiché nel salernitano - un territorio molto vasto che conta 9 pronto soccorso, 56 presidi di primo soccorso e 80 presidi di continuità assistenziale diventati avamposti sanitari isolati dove medici ed infermieri lavorano quasi sempre da soli – sono almeno una cinquantina i professionisti della salute che mediamente ogni anno vengono aggrediti, l'Asl di Salerno ha deciso, allo scopo di contrastare l'escalation di violenza, di avviare un progetto sperimentale con l'utilizzo di 500 bodycam.

Saranno date in dotazione, intanto, al personale medico ed infermieristico dell'emergenza urgenza e dei servizi di psichiatria permettendo loro di filmare la scena in caso di esposizione a situazioni di rischio o qualora si avverta il pericolo di una aggressione fisica o verbale. Con tale dispositivo, già in uso nelle forze di polizia, si auspica di dissuadere gli aggressori a compiere atti di violenza dopo aver loro comunicato che è stata attivata la registrazione.

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