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editoriale

Porno Pronto soccorso, addio fiducia paziente-infermiere

di Leila Ben Salah

Chi lavora in Pronto soccorso lo sa. Capitano tutti i giorni. Eppure vedersi sbattute sulle colonne di Libero le testimonianze degli infermieri dell’emergenza urgenza alle prese con le vittime dei giochi erotici finiti male, piacere non fa.

Il porno Pronto soccorso che non piace agli infermieri

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Il porno Pronto soccorso c’è ed è inutile negarlo. Alzi la mano chi non si è mai trovato di fronte a una faccia imbarazzata che chiede di parlare con un medico, perché qualcosa è rimasto incastrato.

C’è chi arriva con ortaggi infilati dove non batte il sole e chi dice di aver ingerito per sbaglio il tappo della coca-cola, rimasto incastrato nel lato b. I vibratori bloccati sono all’ordine del giorno, tutto vero. Eppure dispiace che a svelare i segreti dell’emergenza siano proprio gli infermieri.

”Raccontando queste cose – dice un’infermiera di Pronto soccorso di Milano – si lede il rapporto di fiducia che i pazienti hanno con gli infermieri. Sembra quasi che si voglia rendere ridicolo il paziente, svelando segreti o cose molto personali”. Ovviamente chi si rivolge al Pronto soccorso in queste situazioni è già molto imbarazzato e spesso si trova a dover affrontare anche i ridolini del personale.

Ma sbattere il porno Pronto soccorso in prima pagina, come ha fatto Libero, non fa bene alla professione. Chi ci lavora lo sa e al massimo ne parla con qualche collega. Ci scherza su, questo sì. Ma di solito sono vicende che non escono dall’ospedale. Il rischio è ridicolizzare il paziente, prendersi gioco di lui, con la conseguenza immediata della perdita di fiducia. E si sa, nel rapporto paziente-infermiere la fiducia è la variabile più importante. E se viene meno, allora sì che c’è poco da scherzare.

Giornalista
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