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Piano Regionale Veneto 2024: strategie per contrastare la carenza di personale sanitario

di Monica Vaccaretti

Investire sulla forza lavoro esistente e rendere più attrattivi i corsi di laurea sono le azioni immediate e prioritarie che la Regione Veneto, con la delibera n. 960 del 13 agosto 2024, intende realizzare per contrastare il fenomeno inarrestabile della carenza di personale socio-sanitario. Si tratta di un Piano Regionale di contrasto per correre ai ripari di fronte alla preoccupante e continua fuga dal servizio sanitario pubblico di medici e infermieri veneti e il ridotto numero di iscrizioni ai corsi di laurea delle professioni sanitarie, soprattutto infermieristiche, che ha registrato una più accentuata contrazione delle domande. Obiettivo del Piano, di durata quinquennale, è prevenire e superare tali criticità, cercando di attenuare la crisi attuale e rafforzare il SSR rendendolo più resiliente alle crisi future.

Misure e obiettivi del Piano Regionale del Veneto 2024

Da una parte c'è la previsione di un numero molto elevato di uscite dal Servizio sanitario per quiescenza e dimissioni precoci dal lavoro, dall'altra assistiamo alla maggiore richiesta di prestazioni sanitarie legato al progressivo invecchiamento della popolazione, all'aumento delle patologie croniche e delle aspettative dei pazienti nei confronti del SSN, spiega l'assessore regionale alla sanità e al sociale, Manuela Lanzarin. Sono questi i due macro fattori che concorreranno nei prossimi anni alla carenza di personale sanitario e alla diminuzione del numero dei lavoratori.

Dall'analisi dei dati emerge che nel 2023 l'età media del personale infermieristico in cessazione per quiescenza dal Servizio Sanitario Regionale è stata di 61 anni. Considerando la distribuzione per età degli infermieri dipendenti, prevediamo che quasi il 50% del personale potrebbe cessare la propria attività entro i prossimi 10 anni, illustra l'assessore specificando che per quanto riguarda il personale medico la previsione di tale effetto risulta anticipata, anche se soltanto il prossimo anno sarà possibile fare una stima più accurata di quanti usciranno dal sistema.

Il Piano, che sarà oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali e professionali interessate anche per acquisire suggerimenti ed indicazioni applicative, prevede l'istituzione di una cabina di regia coordinata, oltre che dall'Assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali, anche dal Direttore dell'area Politiche economiche, Capitale Umano e Programmazione comunitaria, dal Direttore della Direzione Risorse Umane del SSR e dal Direttore della Direzione Servizi Sociali.

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