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Dimissioni volontarie di medici e infermieri in aumento

di Redazione

Crescono in maniera preoccupante le dimissioni volontarie, soprattutto di medici ed infermieri, dagli ospedali di Monza Brianza, Como e Lecco. Non si tratta di pensionamenti o di passaggi ad altri enti ma di vere e proprie dimissioni che hanno riguardato lavoratori inquadrati a tempo indeterminato, precisa Massimo Coppia, segretario generale Uil Fpl Lario e Brianza, che ha lanciato l'allarme dopo uno studio condotto dall'Osservatorio Uil basato sul conto annuale della ragioneria generale dello Stato.

Coppia, Uil Fpl: senza personale si rischia il blocco della sanità

medici infermieri

La crescita delle dimissioni volontarie di medici ed infermieri negli ospedali lombardi è preoccupante.

Nel report si evidenzia che il personale che ha rassegnato le dimissioni cambia totalmente lavoro o si rivolge al privato, anche a condizioni economiche meno favorevoli, dove i carichi di lavoro sono più gestibili oppure va a lavorare all'estero o fa il pendolare con la Svizzera dove gli stipendi sono molto alti.

Meno personale sanitario significa meno assistenza resa alla popolazione. Ormai siamo arrivati al punto che si rischia il blocco della sanità, avverte Coppia sottolineando quanto sia urgente un intervento strutturato a livello statale e regionale per cercare di arrestare l'emorragia del personale sanitario.

Occorre dare condizioni di lavoro dignitose a queste figure professionali. La fuga dal proprio posto riguarderebbe non solo medici ed infermieri, ma anche operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio, fisioterapisti e personale amministrativo del comparto.

Difficoltà crescenti e disaffezione dal servizio pubblico alla base dell'abbandono

Dai dati dell'Osservatorio Uil emerge che le cessazioni nel comparto sanitario sono aumentate del 140% nel periodo 2011-2021 e del 272,31% nel periodo compreso tra il 2011-2022. Risulta che sono soprattutto le donne a dimettersi per la difficoltà di conciliare il tempo di lavoro con il carico della famiglia.

Tra le varie professioni sanitarie sono gli infermieri a dimettersi di più

Se nel decennio 2011-2021 le dimissioni degli infermieri sono aumentate del 271,43%, la percentuale riferita al 2022 evidenzia un allarmante aumento del 528,57%.

La lettura del fenomeno va fatta a ritroso, quando il governo Monti bloccò le assunzioni e il rinnovo contrattuale - precisa Coppia -. Si nota che già nel 2019, prima del Covid che ha dato il colpo di grazia, il personale era ridotto del 40%, conclude.

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