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Orari estenuanti, infermieri in rivolta al Meyer di Firenze

di Redazione

Gli orari di lavoro sono estenuanti, ci sono frequenti cambi di reparto per coprire le carenze di personale con grave rischio di compromettere la qualità dell'assistenza e gli straordinari sono pagati pochissimo. Sono soltanto alcune delle gravi criticità segnalate dagli infermieri dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, centro di eccellenza non solo nazionale, attraverso le organizzazioni sindacali. Il personale sanitario è in rivolta e protesta nei confronti dei vertici aziendali per condizioni organizzative ed economiche inadeguate: Ogni estate è così e siamo costretti a denunciare una situazione insostenibile ed inaccettabile, spiega il Nursind in una nota inviata alla dirigenza dell'ospedale. Organico coerente, produttività aggiuntiva su base volontaria, è la replica dei vertici dell'azienda.

Sindacato infermieri denuncia turni massacranti e spostamenti continui

I turni superano le dodici ore consecutive, per coprire sia il turno del mattino che quello del pomeriggio. Il personale lavora pertanto in turni lunghi dalle 7 alle 20. I rientri sono diventati di fatto obbligati nei giorni liberi e le notti sono doppie, ravvicinate, denuncia Gabriella Diani, segretaria aziendale del sindacato Nursind.

Il personale viene inoltre spostato tra i reparti. Come se non bastasse, sono pagati poco sia gli straordinari sia le produttività aggiuntiva oraria, utilizzata dall'azienda per i rientri per coprire il personale assente per malattia o per consentire lo scorrimento delle liste di attesa in ottemperanza alle direttive regionali, continua raccontando la quotidianità estiva vissuta soprattutto dagli infermieri.

Il disagio lavorativo coinvolge comunque anche gli operatori sociosanitari. Troppo spesso il personale di supporto manca oppure opera anch'esso su più reparti. Si tratta di un gioco delle tre carte che mette a rischio la qualità del servizio erogato ai pazienti, rimarca segnalando che tutto il personale è esausto ed impegnato quotidianamente in lavoro supplementare, pagato con una cifra irrisoria. La sindacalista spiega che si tratta di un compenso di circa 30 euro lordi all'ora, inferiore a quello erogato agli infermieri del Careggi, anche se la differenza è soltanto di qualche euro, e dello Scotte di Siena dove invece sarebbe di circa 50 euro.

I lavoratori hanno espresso la volontà di andare incontro alle esigenze dell'azienda ma ritengono che ferie e congedi parentali non sono una gentile concessione, ma un diritto di chi lavora, fa sapere Diani raccontando il forte disagio dovuto soprattutto ai continui spostamenti di reparto. Risulta particolarmente difficile quello tra la rianimazione pediatrica e la terapia intensiva neonatale.

Potrebbe sembrare una questione da poco considerando che sono tutti infermieri pediatrici - spiega -. Ma quando si tratta di bambini e bimbi piccolissimi servono una formazione ed una preparazione specifica. Non è la stessa cosa occuparsi di un bambino prematuro che pesa 700 grammi e di un bambino di dieci anni, sottolinea riferendo che gli infermieri spostati ed impiegati in reparti nei quali di solito non si trovano lamentano non solo di provare ansia ed angoscia perché non sono abituati ad affrontare determinate situazioni cliniche ma anche di esporre i piccoli pazienti ricoverati loro affidati ad un rischio elevato. La responsabilità della situazione che si è creata al Mayer e del clima lavorativo non è certo nostra, conclude la sindacalista.

I vertici dell'azienda replicano alle critiche del sindacato Nursind

Risultano effettivamente dei casi in cui il personale, seppure in quota minoritaria, opera in turni consecutivi in orario istituzionale e aggiuntivo senza fruire di almeno mezz'ora di pausa. Sono comunque garantite costantemente le 11 ore minime di riposo prima del turno successivo. Replicano così i vertici aziendali dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze ad una delle principali contestazioni del personale che si è rivolto al Nursind per denunciare una situazione lavorativa difficile.

In una nota diramata a poche ore dalla dura segnalazione dell'organizzazione sindacale l'azienda ospedaliera ha tenuto a precisare una serie di punti allo scopo di risolvere i dubbi espressi dai dipendenti, auspicando altresì di poter intavolare una discussione costruttiva.

È presente da tempo presso l'azienda una modalità per operare avvicendamenti in setting differenti durante tutto l'anno, spiega l'azienda riferendosi agli spostamenti tra reparti che mettono i lavoratori in condizione di non lavorare al meglio delle loro possibilità. Questa opzione deriva da un programma di interscambio di competenze tra équipe assistenziali in reparti con necessità diverse e consiste in una formazione sul campo con capitalizzazione in termini di riconoscimento Ecm per la formazione svolta al di fuori del proprio reparto, precisano.

Con tale formazione sul campo si punta ad estendere una gamma di competenze verso un gruppo più ampio di professionisti, affinché possano usarle trasversalmente nella presa in carico dei pazienti, garantendo così il massimo della sicurezza per gli stessi - scrive ancora l'azienda -. Lo spostamento comunque tra reparti diversi avviene in caso di necessità utilizzando personale già formato. Solo in situazioni assolutamente eccezionali ed imprevedibili può avvenire l'utilizzo di personale non perfettamente formato ancorché con la supervisione di un collega esperto come riferimento costante, assicurano i vertici aziendali.

In merito alla produttività aggiuntiva oraria che secondo la dura presa di posizione del Nursind risulterebbe tra le più basse, circa 30 euro lordi all'ora, l'Azienda precisa che essa è sempre ed esclusivamente effettuata su base volontaria, nel rispetto della normativa vigente in materia di riposo giornaliero e settimanale. Si legge inoltre che la cifra oraria di riferimento stabilita per tale attività è quella concordata con le organizzazioni sindacali a livello aziendale ed è attualmente oggetto di ulteriore confronto in un tavolo regionale.

Per quanto riguarda la carenza di personale denunciate, il Meyer fa presente che l'organico risulta programmato e coerente con la quantità e la qualità dei servizi erogati dall'ospedale nel corso dell'anno. L'azienda, conclude la nota, cerca costantemente di affrontare le tipiche variazioni stagionali per tempo attraverso gli strumenti gestionali a disposizione, come le chiusure estive e l'attivazione di progetti incentivanti. E si informa infine che l'Azienda ospedaliera universitaria Meyer ha provveduto, prima dell'avvio delle ferie estive, all'assunzione di varie unità di personale infermieristico a tempo indeterminato.

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