Nurse24.it
Scopri l'offerta formativa

palermo

Operatore sanitario “guardone” a processo: riprendeva di nascosto le colleghe nello spogliatoio

di Redazione

Non la passerà liscia l’operatore sanitario 50enne che all’Asp di via La Loggia a Palermo aveva messo in pratica un piano subdolo per spiare e registrare, nel momento del cambio di abiti, le colleghe. Dalla denuncia delle vittime sono partite le indagini e ora la Procura lo ha formalmente rinviato a giudizio per interferenze illecite nella vita privata.

Per il suo ‘hobby’ perverso, l’uomo rischia la reclusione da 6 mesi a 4 anni

Chissà da quanto tempo quel cellulare era lì e spuntava da un camice sull’attaccapanni. Ci sarà voluto un po’ prima che le colleghe, sempre di corsa a inizio e fine turno, iniziassero a chiedersi di chi fosse. A lasciarlo in una posizione strategica, frutto di un’attenta pianificazione, era un collega gravemente “affetto” dal vizio del voyeurismo. Ora l’uomo, un operatore sanitario palermitano di 50 anni in servizio all’Asp di via La Loggia, rischia il carcere da 6 mesi a 4 anni: tale la pena prevista per il reato di interferenze illecite nella vita privata di cui è accusato.

L’esposto delle colleghe riprese

L’operatore sanitario infatti avrebbe lasciato il cellulare, con la videocamera attivata, nel taschino di un camice, appeso in una postazione ben studiata, nell'attaccapanni dello spogliatoio delle colleghe, per poter riprendere il momento della loro svestizione.

Ma qualcosa è andato storto e le vittime si sono accorte che quello smartphone non era lì per caso. L’uomo è stato così denunciato dalle colleghe riprese a loro insaputa e sono partite le indagini condotte dai carabinieri. Evidentemente c’erano abbastanza elementi per arrivare velocemente alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Palermo. Il 50enne dovrà quindi affrontare un processo: l’udienza preliminare con il Gup è prevista il prossimo giugno.

Commento (0)