Sistematici superamenti del tetto delle pronte disponibilità. Per questo motivo le aziende sanitarie piemontesi rischiano imminenti cause milionarie
. A denunciare la situazione è il sindacato degli infermieri Nursing Up: La Regione deve agire subito per risolvere il problema tutelando la salute degli operatori
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Nursing Up Piemonte: stop al sistematico ricorso a pronte disponibilità
È una situazione allarmante
quella che denuncia Claudio Delli Carri, Segretario Regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta: situazione che incide anche sulla salute degli operatori, e che potrebbe rivelarsi una vera “bomba ad orologeria” per i già risicati bilanci delle Asl del Piemonte.
Si tratta del sistematico ricorso alle pronte disponibilità nelle turnazioni di quasi tutti i reparti e specialità delle aziende sanitarie piemontesi
, chiarisce il sindacalista in una nota.
Il punto è che fino a oggi, in tutte le aziende sanitarie del Piemonte, agli operatori vengono fatti fare 10, 15 anche più di 20 turni di pronta disponibilità per ogni mese. Ciò accade a causa dell’estrema carenza di personale che esiste nella nostra regione, con infermieri e professionisti della sanità che non sono sufficienti a coprire le varie necessità di ogni reparto
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Dal primo di gennaio - ricorda Delli Carri - entra in vigore il nuovo contratto nazionale di lavoro, che impone di non superare il numero massimo di sette pronte disponibilità al mese per ogni soggetto. Un paletto che di fatto metterà fuori legge tutte le turnazioni che prevedono il sistematico sforamento del limite delle sette pronte disponibilità mensili, esponendo le aziende sanitarie alla possibilità che ogni infermiere che si trova oltre tale soglia possa chiedere l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro e proporre un’azione legale risarcitoria, con il rischio di un volume di ricorsi e una conseguente esposizione economica di svariati milioni di euro
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Stando a quanto risulta al sindacato ad oggi solo l’Asl di Alessandria pare abbia messo in atto una riorganizzazione dei turni per rientrare nei nuovi parametri delle pronte disponibilità. Nel resto della regione, invece, non s’è mosso nulla
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Il Nursing Up chiede l’immediato intervento della Regione per arginare e risolvere il problema, anzitutto sollecitando le aziende sanitarie a riorganizzare le pronte disponibilità in tutti i settori sanitari con il fine di rientrare nei limiti imposti dal contratto
La riorganizzazione delle Pronte Disponibilità - incalza Delli Carri - non va interpretata solo come una azione di salvaguardia per la gestione economica delle aziende, ma ha la sua cruciale importanza nella tutela della salute dell’operatore, che va protetto da fenomeni come il burnout e l’estrema stanchezza. Criticità che possono sfociare anche in serie patologie. Non dimenticando che tutto ciò può avere pesanti riflessi sulla qualità della prestazione erogata ai pazienti. Noi vogliamo che la sicurezza per i nostri lavoratori venga prima di tutto
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