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Infermieri in protesta: siamo pronti a salire sui tetti

di Redazione

Si accende la protesta degli infermieri in Toscana, dove l'organico risulta gravemente insufficiente ovunque anche se le maggiori criticità si registrano nelle corsie degli ospedali. Sono in sofferenza, tuttavia, anche le strutture sanitarie più piccole ma più datate dove l'organizzazione del lavoro diventa complessa da garantire con il personale ridotto all'osso.

Carenza infermieri drammatica, monta la protesta in Toscana

Infermieri ed operatori sanitari, stanchi ed esasperati, si sono recentemente riuniti in assemblee sindacali ed ora stanno organizzando proteste eclatanti. Saliremo sui tetti degli ospedali e saranno date simboliche dimissioni di massa, ha avvertito Simone Baldacci della funzione pubblica della Cgil Firenze denunciando una situazione grave che testimonia come il modello di sanità pubblica stia diventando ogni giorno sempre più insostenibile a causa dei continui tagli.

Dobbiamo farci sentire. Ogni territorio organizzerà la sua protesta, conferma Valerio Musetti, coordinatore della Cgil per l'Asl Nord Ovest.

I sindacati denunciano che malattie, maternità e 104 non vengono sostituite. Prima si turnava in 6, ora in 5. Se manca uno, il turno salta. Aumenta il numero di pazienti per infermiere. E poi ci sono gli straordinari, l'orario aggiuntivo e i giorni di riposo non fatti.

Segnalano che la Regione Toscana sta conducendo un progetto sperimentale per capire con Agenas quali sono i dati esatti della carenza di organico per provare a riorganizzare l'attività assistenziale, ma sembra essere molto difficile.

Ricordando che esiste una norma nazionale del 2010 che stabilisce che non si possa spendere in personale della sanità più del 2004 tolto l'1,4%, il segretario regionale Bartolini ha dichiarato che la Toscana si discosta da questo parametro ed impedisce alla Regione di coprire il turnover: Abbiamo il sistema sanitario più pubblico d'Italia. ma quando il fondo sanitario viene definanziato sulla Toscana la condizione pesa maggiormente e mette in difficoltà.

La cronica carenza di infermieri viene denunciata anche dal Nursind. Essa è aggravata dalle diminuite domande alla facoltà di Infermieristica nonostante siano stati aumentati i posti disponibili: I giovani conoscono quali sono i carichi di lavoro di un infermiere e sanno già che la paga è la più bassa rispetto agli standard europei, ha sottolineato Gianni Piccini del Nursind di Empoli.

Secondo i dati relativi alle nuove immatricolazioni, le iscrizioni al corso di laurea sono infatti calate a livello nazionale del 10%. Risulta inoltre che ogni anno vanno in pensione 14000 infermieri e se ne laureano 11000. Con un gap così ampio, difficilmente saranno integrati coloro che andranno in pensione, ribadisce il segretario Nursind. Ed è chiaro che coloro che hanno i requisiti, anche se avessero voluto lavorare qualche mese in più, se ne vanno. Aspettando l'anno prossimo per andare in pensione si corre il rischio di perdere circa 300 euro lordi al mese, passando da una busta paga di 1400 euro a 1100 euro.

Le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti, ha confermato il coordinatore regionale dell'Ordine degli infermieri, Giovanni Grasso. Ne abbiamo parlato in regione, l'assessore alla Sanità Simone Bezzini sta facendo di tutto per incrementare le assunzioni. Ricordando che l'Ordine sta sollecitando interventi per evitare una carenza straordinaria di infermieri, oltre a quella cronica già nota, Giovanni Grasso ha sottolineato che dei circa 65 mila infermieri che mancano in Italia (dati Fnopi) – ben 3334 mancano in Toscana.

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