Non ce la facciamo più
. Condizioni di lavoro tali per cui è impossibile garantire un’assistenza adeguata, carichi di lavoro massacranti e troppo stress: gli infermieri del Pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo (Varese) non ci stanno più e in massa chiedono il trasferimento verso altri reparti.
Varese, infermieri in fuga dal Pronto soccorso: Non ce la facciamo più
Non possiamo tenere sotto osservazione in continuazione trenta-quaranta pazienti se dobbiamo fare anche altro. E se capita qualcosa, la responsabilità è nostra
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Gli infermieri del Pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo non ci stanno più e chiedono in massa il trasferimento verso altre unità operative.
Personale in sottonumero e troppi i pazienti da ricoverare, troppi anche (fino a 40) quelli che restano due o tre notti in Ps in attesa che si liberi un posto letto in un’area di degenza e che si sommano agli accessi quotidiani, aumentando esponenzialmente il numero di assistiti da monitorare e gestire da parte degli infermieri.
Troppo alto e sempre troppo presente il rischio di commettere errori nella somministrazione della terapia, errori nel processo di codifica al Triage e pazienti a rischio di cadute.
In poche parole, impossibile garantire un’assistenza adeguata. Per questo motivo gli infermieri di Pronto soccorso hanno deciso di far sentire la loro voce e hanno cominciato a far domanda di trasferimento in massa. Alcuni si sono già presentati agli uffici preposti, altri lo faranno durante tutta la settimana.
Un’iniziativa provocatoria che intende puntare i riflettori sulla situazione carichi di lavoro e stress: Ci sono momenti in cui abbiamo trenta-quaranta persone in attesa di un posto letto – dicono a La Prealpina - Una situazione impossibile da affrontare, perché, oltre a dover seguire i pazienti in barella e in attesa di essere ricoverati, dobbiamo seguire anche gli ambulatori e cioè tutte le persone che giungono in Ps e devono venire visitate, in attesa di accertamenti diagnostici e di sapere se possono tornare a casa o devono rimanere in ospedale. Questi pazienti sono a carico nostro nel senso che dipendono da noi infermieri, ma non possiamo tenerli sotto osservazione in continuazione se dobbiamo occuparci d’altro. E se capita qualcosa, la responsabilità è nostra
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