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Infermiere malmenato da paziente sospetto Covid a Torino

di Redazione

Un infermiere in servizio al Pronto soccorso di Cuorgnè (Torino) è stato aggredito e picchiato da un paziente che ha dato in escandescenze mentre il sanitario stava tentando di far rispettare le procedure di sicurezza adottate in virtù dell'emergenza Covid. Ferma la condanna da parte dell'ASL TO4 sull'episodio, mentre i sindacati continuano a chiedere maggiore tutela per la sicurezza del personale.

Torino, infermiere di Pronto soccorso malmenato da paziente sospetto Covid

Il 2020 si è aperto all'insegna della violenza contro i sanitari e l'emergenza Covid-19 non ha certo arginato il fenomeno. Questa volta è successo a Cuorgnè, comune della città metropolitana di Torino, dove nella notte tra sabato 27 e domenica 28 giugno un infermiere di Pronto soccorso è stato malmenato da un paziente sospetto Covid.

L'uomo - 25 anni residente a Rivarolo e già noto alle forze dell'ordine, come riporta La Voce - era entrato in stanza di isolamento insieme alla compagna, in barba alle procedure di sicurezza che vietano l'ingresso di terzi in virtù dell'emergenza Covid-19.

Quando l'infermiere in turno ha chiesto alla compagna del paziente di prendere posto in sala d'attesa il 25enne ha dato in escandescenze e ha aggredito il professionista, malmenandolo. L'infermiere ha cercato poi di fuggire, trovando riparo in uno stanzino da dove ha avvisato i carabinieri. L'aggressore, che rischia una denuncia per lesioni, è stato posto in quarantena al domicilio in attesa degli esiti del tampone.

La condanna dell'ASL sull'episodio e le richieste dei sindacati

Condanniamo con fermezza questo atto di violenza - ha dichiarato il direttore generale dell'ASL TO4, Lorenzo Ardissione - Lavoriamo continuamente per fronteggiare il problema della violenza nei confronti dei nostri operatori agendo su più fronti in modo sistematico. È comunque chiaro che tutto ciò che si può mettere in atto per fronteggiare il problema della violenza nei confronti degli operatori non può evitare che si manifestino singoli comportamenti violenti nei confronti degli operatori stessi, che, ribadisco con determinazione, non sono permessi né tollerati.

Intanto i sindacati, che da tempo sono sul piede di guerra sul tema sicurezza, continuano a puntare i riflettori sul fenomeno: La sicurezza è un gravissimo problema ancora affrontato timidamente e che invece va preso di petto una volta per tutte con interventi mirati e decisi - tuona il coordinatore regionale NurSind Piemonte Francesco Coppolella - La prima linea ancora una volta è chiamata a pagare le conseguenze di un sistema non in grado di tutelare il proprio personale.

Direttamente all'ASL TO4 si è appellato Giuseppe Summa, segretario NurSind di Torino e referente presso la medesima Azienda, con una lettera indirizzata ad Ardissone con la quale si chiedono il potenziamento dei sistemi di sicurezza, la denuncia d'ufficio nei confronti dell'aggressore e l'eliminazione dei nominativi dalle divise. Tutti interventi sicuramente non risolutivi - dichiara Summa - ma che possono aiutare a controllare il fenomeno delle aggressioni.

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